I 'Dialoghi di Pistoia' tornano ad
animare il dibattito sui temi più attuali della nostra società,
da venerdì 27 a domenica 29 maggio. La XIII edizione del
Festival di Antropologia del contemporaneo - promosso dalla
Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da
Giulia Cogoli - vedrà avvicendarsi antropologi, filosofi,
scrittori, storici, classicisti, sociologi, e artisti, in un
colloquio che attraversa i confini disciplinari per offrire a
chi partecipa nuovi sguardi sulle società umane. Il tema di
quest'anno è 'Narrare humanum est. La vita come intreccio di
storie e immaginari'.
"Un'edizione molto ricca, come numero di eventi e anche di
relatori - commenta Giulia Cogoli - e quest'anno, per la prima
volta, avremo eventi anche a Pescia. Tutto il programma è
dedicato alla narrazione, tema antropologico e fondamentale,
perché la narrazione è ciò che rende gli esseri umani diversi da
tutti gli altri esseri viventi della terra". Tanti i nomi
importanti che parteciperanno a questa edizione, a partire da
James Clifford, uno dei più autorevoli antropologi
contemporanei, che arriva da San Francisco, per raccontare la
svolta fondamentale che i suoi studi hanno dato alla narrazione
antropologica e a quella di altre scienze. E ancora Maurizio
Bettini, antropologo e classicista, che farà la lectio
inaugurale. Lella Costa che terrà la conferenza di chiusura,
dedicata alla narrazione, sull'ironia. Ci saranno anche gli
spettacoli, con l'attrice Anna Bonaiuto, che farà una lettura
tratta da Alan Bennett. Per la musica, sarà presente il maestro
Mario Brunello, uno dei più grandi violoncellisti al mondo, che
eseguirà integralmente la Sonata n.1 e la Partita n. 2 di Johann
Sebastian Bach al violoncello piccolo, o 'violoncello',
rarissimo strumento in uso in epoca di Bach. Con lui il
musicologo Guido Barbieri che leggerà un saggio di Pasolini, nel
centenario della sua nascita.
Sabato 28 maggio, alle 21.30, in piazza Duomo verrà
consegnato il Premio internazionale Dialoghi Pistoia (quinta
edizione) alla scrittrice Dacia Maraini. "Maraini è una presenza
importante per il festival, per il suo impegno costante -
sottolinea ancora Cogoli - sui grandi temi, che vanno dai
diritti umani alla questione femminile e anche sulla guerra".
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