Restauratori, decoratori,
bronzisti, fabbri, falegnami, orafi e rilegatori sono tra i
protagonisti della nuova mostra fotografica sulle botteghe di
Firenze di Guido Cozzi che inaugura le sale espositive
dell'Istituto de' Bardi a Firenze. L'esposizione aprirà il 25
gennaio e sarà visitabile fino al 31 maggio. Si tratta di un
viaggio lungo le botteghe fiorentine superstiti, in totale sono
20 immagini di altrettante botteghe selezionate, tutte descritte
con un taglio documentaristico. Gli spazi sono inquadrati
frontalmente, senza presenza umana, per mettere al centro la
dimensione materiale degli oggetti e il loro protagonismo, che
dall'artigianato spesso si ritrova ad elevare questi presidi di
manualità a arte. Alle immagini si aggiunge un video, sempre
realizzato da Cozzi, che vuole essere un "inno alla bellezza di
Firenze". In contemporanea alla Tethys Gallery di via de'
Vellutini, a pochi passi dall'istituto, sarà allestita anche una
piccola mostra complementare che raccoglie immagini di botteghe
storiche ormai non più in attività. Le sale rinnovate, è stato
spiegato nel corso di una conferenza stampa, sono disponibili su
richiesta per progetti che siano in grado di rafforzare il
dialogo con la città.
"Vogliamo che questi siano luoghi dove le persone che vengono
a svolgere attività di laboratori siano circondate da immagini
suggestive, come quelle di botteghe fiorentine ancora in
attività - ha affermato Livia Frescobaldi, presidente
dell'Istituto de' Bardi - Ora ci sono le botteghe, in futuro
potrebbero esserci oggetti o stoffe, qualunque cosa abbia a che
fare con l'artigianato. Noi poi siamo aperti all'artigianato di
tutte le culture. Non ci vogliamo imporre come competitor delle
gallerie d'arte, ma sfruttare ogni possibilità di questo
istituto per dare voce a tutto ciò che tiene in vita i mestieri
d'arte, il saper fare".
Cozzi ha spiegato che la "la difficoltà è stata trovare le
botteghe storiche perché negli anni si sono rarefatte. Sono
andato avanti grazie al passaparola, tra artigiano e artigiano".
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