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Abusi edilizi, in 8 a processo per la Torre Milano

Abusi edilizi, in 8 a processo per la Torre Milano

Indagini su urbanistica milanese, primo caso a dibattimento

MILANO, 23 gennaio 2025, 15:32

Redazione ANSA

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Otto persone, tra imprenditori, progettisti e tecnici, ma anche funzionari e dirigenti o ex dirigenti dello Sportello unico dell'Edilizia e della Direzione urbanistica del Comune di Milano, sono stati mandati a processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva per la realizzazione della Torre Milano, un grattacielo residenziale di 24 piani in via Stresa.
    A deciderlo è stata la gup di Milano Teresa De Pascale accogliendo la richiesta della Procura. Il caso è il primo a finire a processo dei molti trattati dai pm milanesi nell'ambito delle indagini sull'urbanistica milanese. Il processo si aprirà il prossimo 11 aprile davanti alla settima sezione penale. Secondo la ricostruzione dei pm di Milano Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro Clerici, che contestano anche il falso, l'intervento edilizio per costruire la Torre Milano era stato "qualificato come ristrutturazione edilizia, con totale demolizione e ricostruzione e recupero integrale della superficie lorda di pavimento preesistente", ma "l'opera andava integralmente qualificata di 'nuova costruzione'", ossia come un "organismo edilizio radicalmente nuovo", con regole sulle volumetrie diverse. La costruzione dell'edificio, partita nel 2018, è stata completata nel 2023. Tra gli indagati ci sono i costruttori Stefano e Carlo Rusconi e l'allora direttore pro tempore dello Sportello unico per l'Edilizia Giovanni Oggioni e l'allora direttore pro tempore della Direzione Urbanistica, Franco Zinna. "Ce lo aspettavamo, è una questione tecnica che necessita del vaglio dibattimentale. Ci dispiace soltanto che non sia stato valutato l'elemento soggettivo dei reati contestati, perché l'impresa si è semplicemente adeguata alla linea politico-amministrativa del Comune di Milano". Lo ha spiegato l'avvocato Federico Papa, legale di Carlo Rusconi, imprenditore edile e legale rappresentante della Opm. "E' un peccato, perché si celebra un processo che non aveva ragione di essere e la situazione sarà chiarita, sarà un processo inutile.
    Quando la questione sarà approfondita si vedrà che non c'è alcun sistema o complotto e che i rapporti pubblico-privato hanno fatto bene alla città", ha affermato l'avvocato Michele Bencini, legale di Stefano Rusconi, anche lui imputato e rappresentante legale della Opm.
   

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