Fiorentina-Torino 1-1
LA CRONACA
LA PARTITA
Neppure il 12/o gol in campionato di Moise Kean e giocare in superiorità numerica per oltre un'ora sono bastati alla Fiorentina per battere il Torino e ritrovare una vittoria che manca dallo scorso 8 dicembre, contro il Cagliari. Da allora i viola hanno raccolto appena due punti in sei partite e questo, oltre a pesare sulla classifica che non è più scintillante come durante la cavalcata degli 8 successi di fila, ha finito per spazientire i tifosi di casa. Che al termine hanno ricoperto di fischi Palladino e i giocatori bersaglio dei cori dei club della curva Fiesole: 'Meritiamo di più', 'Rispettate la maglia', 'Per vincere bisogna correre'. Per il Torino invece questo pareggio, il quarto consecutivo, vale come una vittoria per come è stato ottenuto, in piena emergenza per le tante assenze e perché al 33' del primo tempo Dembele, al debutto da titolare, è stato espulso fra le proteste per doppia ammonizione, la seconda rimediata per una trattenuta su Folorunsho a centrocampo.
Pochi minuti dopo la Fiorentina è passata con il solito Kean e a quel punto la strada per i viola sembrava spianata anche perché i granata non parevano in grado di creare grossi pericoli. Invece, dopo la traversa colpita poco prima dell'intervallo da Coco sugli sviluppi di un calcio d'angolo, la squadra di Vanoli (che, squalificato dopo il rosso nel derby, ha seguito la gara da uno sky box, sostituito in panchina dal vice Godinho) ha avuto un sussulto di orgoglio e senza strafare, al cospetto di un avversario che colpevolmente non ha cercato di trovare il raddoppio ma ha preferito aggrapparsi al risicato vantaggio acquisito, è riuscita a pareggiare. Guadagnando metri e soprattutto sfruttando l'ennesimo errore difensivo di questa Fiorentina: la rete di Gineitis, cambio azzeccato, è nata da un passaggio lento di Comuzzo e da Adli che si è fatto anticipare dallo stesso giocatore granata andato a segno anche per la ritardata copertura di Ranieri. Un errore che ha pesato sul risultato della Fiorentina e farà trascorrere un'altra settimana di tensione a Palladino in attesa della trasferta di domenica a Roma con la Lazio.
Palladino ha lanciato dall'inizio il neo acquisto Folorunsho schierandolo a sinistra dove spesso giocava Bove. E' l'unica novità insieme all'impiego dell'ex Mandragora in mediana rispetto alla formazione che ha perso lunedì a Monza. Sulla trequarti confermato Gudmundsson, neppure in panchina Kayode e Ikoné al centro di trattative di mercato con il primo vicino al Bretford e il secondo al Paris Fc. Vanoli ha lanciato Dembele in una difesa priva di Walukiewicz, squalificato, e dell'infortunato Vojvoda. Tra gli altri assenti Linetty, fermato pure lui dal giudice sportivo, oltre a Ilic e ai lungodegenti Zapata e Schuurs. In avanti fiducia a Lazaro, Vlasic, Karamoh a sostegno di Adams. Prima della gara è stato ricordato dallo speaker dello stadio e soprattutto dalle due tifoserie gemellate, con cori e striscioni, uno storico ultras, Massimiliano Marini, per tutti 'Ciccio', fondatore e presidente del viola club Fiorenza, scomparso qualche giorno a 56 anni, in un incidente stradale nei pressi di Firenze. La Fiorentina ha cercato da subito di prendere l'iniziativa, il Torino aspettava qualche varco per colpire in contropiede: più pericolosi i viola che poi hanno sfruttato seppur poco la superiorità dopo l'espulsione contestata dai granata di Dembele. Il vantaggio di Kean è nato da un cross di Gudmundsson e da una rovesciata di Colpani sulla cui respinta di Milenkovic si è avventato di testa il centravanti viola. Nella ripresa il Toro ha meritamente pareggiato, la Fiorentina non ha fatto nulla per chiudere a suo favore il match e Palladino è stato fischiato sonoramente dai tifosi quando ha cambiato Gudmundsson (che non ha gradito) e lasciato in campo un deludente Colpani, tolto solo al 90'.
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