Lunedì nero in Belgio: il paese
si ferma per dire no alla riforma delle pensioni in discussione
dalla coalizione cosiddetta 'Arizona', guidata dai nazionalisti
fiamminghi dell'N-Va, da mesi in trattative per formare il nuovo
governo. Lo sciopero nazionale, organizzato dai principali
sindacati, sta mandando in tilt trasporti, scuole e servizi
pubblici, con disagi a catena per cittadini e lavoratori.
A Bruxelles-Zaventem, il principale scalo belga, le compagnie
aeree sono state costrette a ridimensionare le operazioni per la
carenza di personale tra addetti ai bagagli e sicurezza: il 40%
dei voli è stato cancellato, colpendo circa 13mila passeggeri.
Anche a Charleroi, l'hub di punta di Ryanair, si registrano
ritardi e, a partire da mezzogiorno, tutti i voli in partenza
saranno annullati. Non va meglio sul fronte dei trasporti
pubblici: la rete ferroviaria nazionale Sncb funziona a rilento,
con appena un treno su tre operativo, mentre i mezzi urbani a
Bruxelles e in Vallonia risultano pressoché bloccati. Anche il
mondo dell'istruzione è sceso in campo, soprattutto nelle
Fiandre, con gli insegnanti che hanno incrociato le braccia per
denunciare i tagli ai loro assegni previdenziali.
Il malcontento è esploso dopo l'aumento dell'età pensionabile
in Belgio: dal primo gennaio, il limite è passato da 65 a 66
anni, con un ulteriore innalzamento a 67 previsto entro il 2030.
Nel mirino del possibile futuro governo ci potrebbero inoltre
essere i cosiddetti regimi preferenziali che permettono il
pensionamento anticipato a categorie come ferrovieri, militari e
agenti di polizia. Per i sindacati, che accusano il governo di
voler "tagliare tre miliardi di euro" dal sistema pensionistico,
è una dichiarazione di guerra ai lavoratori del settore
pubblico.
A guidare l'agitazione sono le tre maggiori sigle belghe
(Fgtb, Csc e Cgslb): a Bruxelles numerosi manifestanti si sono
radunati sulle note di Money degli Abba e I Will Survive di
Gloria Gaynor a Place de l'Albertine, nei pressi della stazione
centrale. Il corteo proseguirà fino a Place Poelaert, davanti al
Palais de Justice, dove sono previsti diversi interventi.
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