La rete autostradale italiana ha
bisogno di "investimenti urgenti, non solo per rigenerare
l'infrastruttura obsoleta, ma per adeguare la capacità di
trasporto al traffico: 40-50 miliardi di euro dal 2024 sono non
procrastinabili". Lo rivela l'analisi di Nomisma "Il ruolo delle
autostrade per lo sviluppo del Paese" aggiungendo che questa
cifra è "solo in minima parte coperta da finanziamenti
pubblici".
Si tratta di valori inferiori al 5% del valore stimabile ad
oggi per costruire ex novo una rete autostradale o una rete
alternativa, e con un chiaro ed evidente impatto positivo per
l'intero sistema produttivo ed economico del Paese, afferma
Nomisma.
La rete autostradale italiana è la più datata e la più
trafficata d'Europa afferma Nomisma precisando che il nucleo
originale di 260 km risale agli anni Venti del Novecento. La
rete ha visto il maggiore sviluppo negli anni Sessanta con 1.300
km che però si è fermato alla fine degli anni '70, lasciando
l'Italia con una rete che ad oggi presenta il 50% delle tratte
costruite ante 1970. In media circolano quasi 44.000 veicoli
teorici medi giornalieri (+40% rispetto alla Francia e più del
doppio sulla Spagna).
Sono 20,7 i miliardi di euro investiti nella rete tra 2009 e
2021, ricorda il rapporto, una crescita costante culminata nel
2022 con oltre 2,5 miliardi di euro stanziati.
Parallelamente, le spese di manutenzione hanno visto una
distribuzione annuale di circa 768 milioni di euro con un totale
di 10 miliardi di euro nel periodo compreso tra 2009 e 2022.
Nonostante l'impegno economico, appare evidente il divario tra
gli investimenti programmati e quelli effettivamente realizzati.
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