Per interpretare il Don Carlo
dell'Ernani di Verdi, spedì il suo costumista a copiare il
dipinto esposto al Prado di Madrid perché voleva la corazza
identica a quella del re a cavallo ritratto da Tiziano. Era un
perfezionista e un pignolo Mattia Battistini, soprannominato 'il
re dei baritoni e il baritono dei re', grande artista nato a
Roma nel 1856 e morto a Contigliano (Rieti) nel 1928.
Cantò nei maggiori teatri italiani, dal Regio di Torino, alla
Scala di Milano, al Petruzzelli di Bari, con un amore
particolare per il Teatro Argentina e il Teatro Costanzi (poi
divenuto Teatro dell'Opera) di Roma. E divenne popolare
nell'Europa dell'Est e nella Russia di Nicola II Romanov. Ma
oltre che per la sua voce era noto anche per i suoi costumi da
scena, autentici pezzi unici, cuciti a mano, curati nei minimi
dettagli, preziosi e testimonianza di una grande periodo
storico. Custoditi presso il Comune di Contigliano, che li ha
ricevuti in eredità, sarà possibile ammirarli nella prima mostra
completa, voluta da un'associazione culturale del varesotto, gli
Amici di Villa Borletti.
Oltre a un centinaio di costumi indossati da Mattia
Battistini nelle molte opere liriche del suo vastissimo
repertorio, (quasi 80 titoli), anche fotografie, manoscritti,
ricordi. La mostra è stata allestita a Villa Borletti ad
Origgio (Varese), edificio del '700 che conobbe grande
splendore, quando venne acquisito dalla famiglia degli omonimi
industriali, poi abbandonato, per essere recuperato come sede di
eventi culturali. Resterà aperta dal 26 febbraio al 30 aprile.
"E' stato un immenso onore e piacere per noi poter allestire
questa esposizione e ringraziamo il comune di Contigliano per
averci concesso il prestito - hanno spiegato dall'associazione -
ma il nostro sogno e desiderio che una volta tornati a
Contigliano non vengano di nuovo chiusi nei bauli, ma si trovi
la sistemazione adeguata al loro immenso valore". Sarebbe un
ulteriore riconoscimento al grande artista, al quale nel 1979
l'attrice Franca Valeri e il direttore d'orchestra Maurizio
Rinaldi, vollero dedicare il Concorso Lirico Internazionale
Mattia Battistini.
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