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LaBute, Out of the blue il mio noir senza tempo

LaBute, Out of the blue il mio noir senza tempo

Film con Kruger apre Noir in Festival, prossimamente sarà su Sky

ROMA, 01 dicembre 2023, 19:35

Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una enigmatica femme fatale incontrata sulla spiaggia, un giovane uomo già con un fardello pesante nel suo recente passato e un uomo ricco che fa da ostacolo. Sono tre classici ingredienti del noir che Neil LaBute, regista e drammaturgo Usa, narratore spesso feroce e cinico dei rapporti umani da Nella società degli uomini a La terrazza sul lago, rilegge nel suo omaggio al genere, Out of the blue, con Diane Kruger e Ray Nicholson (figlio di Jack) che apre Fuori Concorso la 33/a edizione del Noir in Festival (a Milano dall'1 al 7 dicembre) e sarà prossimamente su Sky e Now!. La femme fatale di Out of the blue "è ispirata a quelle interpretate da Barbara Stanwyck o Jane Greer - spiega LaBute in un incontro via streaming con i giornalisti italiani -. Il film non vuole essere un'imitazione o una satira ma il mio tentativo di percorrere lo stesso solco dei film con cui sono cresciuto. Volevo che il pubblico pensasse che in quelle condizioni avrebbe forse fatto le stesse scelte del protagonista, sotto il fascino di questa donna". Anche se per tutto quello che dice Marilyn "non mostro mai delle conferme. Non vuol dire che lei menta, ma neanche che non lo faccia. Io amo quell'ambiguità". LaBute ha pensato al film "come un puzzle, di elementi classici ed altri più originali e personali, come vedere in quella situazione una donna più grande rispetto all'uomo". Protagonista della storia, punteggiata da citazioni più o meno esplicite di capisaldi noir, come Il postino suona sempre due volte (interpretato nella versione di Bob Rafelson proprio da Jack Nicholson), La fiamma del peccato, passando per Le catene della colpa o Brivido caldo, è Connor Bates (Ray Nicholson) trentenne bibliotecario in una cittadina del New England, da poco uscito di prigione dopo aver scontato tre anni per aggressione. Ancora incerto su cosa fare della sua vita e messo sotto pressione da un poliziotto aggressivo e da Jock, un umorale ufficiale di sorveglianza (Hank Azaria) Connor viene travolto dall'incontro con Marilyn (Kruger) affascinante e misteriosa, moglie di un ricco uomo d'affari. I due iniziano una passionale relazione, confinata a incontri clandestini, finché Marilyn, non comincia a prospettare l'idea di un futuro insieme, 'liberandosi' del marito che descrive come violento e forse capace di abusare della figlia Astrid (Chase Sui Wonders). L'aspetto contemporaneo della storia "emerge in tutto dal mondo nel film, ma per dare alla trama più respiro, volevo anche un'atmosfera più classica, senza tempo. L'ho fatto anche attraverso i luoghi, dalla biblioteca alla casa di Marilyn o con il suo guardaroba". La tragedia nella storia, è che "Connor "non è un criminale, ma un bravo ragazzo con qualche problema di rabbia, che sta cercando di rimettersi in piedi ma continua a sbagliare". Come autore, "mi interessa vedere 'buoni' che non lo sono in fondo così tanto o 'cattivi' che fanno qualcosa di positivo". Rispetto alla scelta dei due protagonisti "non conoscevo Ray, ho visto qualcosa del suo lavoro e mi ha colpito - racconta LaBute, che negli ultimi due anni ha firmato anche altri due film, la vampire story al tempo del #metoo House of darkness e il thriller Fear the night-. Non è la copia del padre e lo percepisci subito come un bravo ragazzo, ciò che volevo". Mentre Diane Kruger "ha quel tipo di bellezza classica, e ha la capacità di dire molto anche quando non parla. Leggi nel suo sguardo tutto quello che vuoi leggere. Non mostra mai le sue carte, e alla fine ti sorprende".

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