Il matrimonio, oltre che un impegno per la vita è anche un impegno economico non da poco. Organizzare la cerimonia, e poi comprare i fiori, l'abito, offrire il pranzo per gli ospiti, sono tutti elementi della festa che hanno costi di tutto rispetto .
Non tutte le spose possono concedersi non solo l'abito dei loro sogni ma comunque un abito nuovo. A Treviso le donne che stanno per sposarsi hanno una possibilità in più.
Grazie all'iniziativa di Marta Feletto, di Jesolo (Venezia), in collaborazione con la Caritas di Paese (Treviso), è nato infatti un "atelier" con centinaia di modelli usati che si possono noleggiare a fronte di un contributo volontario.
Unico obbligo, quello di restituire il capo lavato e di prenotarlo per tempo, scegliendolo da un catalogo predisposto.
Il progetto è stato avviato da Feletto sul modello di un'analoga esperienza attivata dalle suore di un convento in Umbria, il cui ricavato è destinato al mantenimento della struttura religiosa.
Le taglie della casa trevigiana, che si possono visionare e provare nella taverna di un'abitazione resa disponibile da una volontaria, sono comprese tra la 38 e la 52, e i modelli spaziano dalle linee classiche alle più contemporanee. A usufruirne sono normalmente donne in prevalenza italiane, provenienti dal Veneto e da altre regioni italiane, alcune delle quali puntano sull'offerta non per limiti di tipo economico, ma per l'aderenza a principi etici di contenimento degli sprechi.
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