Torna in commissione la proposta di legge sulla settimana corta a prima firma del leader di SI Nicola Fratoianni e sottoscritta da Giuseppe Conte, Angelo Bonelli ed Elly Schlein. L'Aula della Camera ha infatti approvato con 29 voti di scarto la richiesta di rinvio del testo avanzata dal presidente della commissione Walter Rizzetto per rilievi posti dalla Bilancio.
"Ci risiamo, come sul salario minimo o sul caso Almasri, scappate di nuovo", ha detto Fratoianni. "Siete i signori del rinvio", ha detto il Dem Arturo Scotto. "E' vergognoso", ha detto Davide Aiello (M5s). All'attacco anche Roberto Giachetti (IV) e Matteo Richetti di Azione. Il testo, approdato in Assemblea a ottobre era stato finora rinviato. Oggi il nuovo stop.
Le opposizioni hanno chiesto una convocazione urgente della conferenza dei capigruppo dopo il via libera dell'Aula della Camera al rinvio in commissione della pdl sulla settimana corta. "Abbiamo presentato questa pdl - ha detto la capogruppo Dem Chiara Braga - un anno fa insieme agli altri gruppi di opposizione e vi eravate impegnati, lo aveva fatto il sottosegretario Durigon, a preparare per gennaio una proposta, siamo a metà febbraio e non sappiamo ancora quale sia l'idea del governo su questo tema come su altri, lo avete fatto anche con il salario minimo. Non potete umiliare costantemente le opposizioni". Alla richiesta si sono associati il capogruppo pentastellato Riccardo Ricciardi e quello di Iv Davide Faraone. "La vostra richiesta - ha replicato il vice presidente di turno Giorgio Mulé (FI) - è stata portata al presidente della Camera" e certamente verrà data al più presto una risposta.
"Il Paese vi ricorderà come i signori del rinvio - ha detto Scotto - perché davanti a tutte le curve la vostra risposta è sempre la stessa: scappare. La commissione Bilancio tra l'altro non si è mai pronunciata, non avete scritto nemmeno un fogliettino" per giustificare il rinvio ma "siccome non ce la fate a bocciare una proposta che è popolare la mandate alle calende greche: è lo stesso schema usato per il salario minimo che, tra l'altro, è fermo da 14 mesi in Senato". "Non volete dare una risposta - ha accusato Davide Aiello (M5s) - a quegli italiani che lavorano in un part time che spesso è involontario ai working poors. Tutto questo è molto grave e la maggioranza è divisa visto che il sottosegretario Durigon si era impegnato a portare una proposta su un tema che vede favorevoli 8 italiani su 10".
Duro l'intervento anche di Roberto Giachetti (IV) che ha ironizzato sul fatto che la maggioranza scelga di affrontare invece "i veri problemi del Paese" - ha detto elencando gli altri provvedimenti oggi all'odg in Aula - ovvero "i nuovi giochi della gioventù o le modifiche alla disciplina della Fondazione dell'ordine costantiniano di San Giorgio di Parma". Quella della riduzione dell'orario di lavoro - ha detto prendendo la parola per la maggioranza Yleja Lucaselli (FdI) - "è una sperimentazione che di fatto è già in atto e ci sono accordi sottoscritti ma questa pdl chiede un'altra cosa" e le valutazioni vanno fatte ma guardando anche ai conti.
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