"Non c'è nessuna forma di ribellismo illegale o istituzionalmente incompatibile, ma si tratta di rendere palese ai cittadini - e il giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario è un giorno importantissimo - delle ragioni per cui riteniamo che il disegno costituzionale non vada nel segno di un miglioramento della giustizia e del rafforzamento delle garanzie d'indipendenza e autonomia". Lo ha detto il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, a margine del Consiglio direttivo che deciderà le modalità della protesta contro la separazione delle carriere.
"Abbiamo il dovere di dirlo, siamo assolutamente fedeli alla Repubblica". "Abbiamo preso atto della blindatura del testo, che ci ha profondamente colpiti. E' un testo che modifica il Titolo IV della Costituzione, che sia blindato ci sorprende e ci amareggia".
Il presidente dell'Anm ha poi sottolineato: "Guardiamo alla consultazione referendaria in modo che i cittadini vengano informati nel miglior modo possibile e non vengano ingannati con un referendum sul gradimento del sistema giustizia".
"Non amo la parola protesta ma preferisco la parola proposta, ma ahimè qui proposte di emendamento che rendano il testo costituzionalmente digeribile non ce sono. E' un testo che andrebbe totalmente eliminato" ha aggiunto, sottolineando: "Noi riteniamo inemendabile il testo".
"Quindi noi coltiviamo l'unica arma di cui siamo capaci, che è il ragionamento e l'argomentazione. Spiegheremo in tutte sedi possibili, anche e soprattutto in vista della consultazione referendaria, le ragioni della contrarietà che nulla hanno a che vedere con gli interessi corporativi".
"Questa riforma non si occupa di rendere migliore la giustizia ma la affossa" ha detto Santalucia. "E' un passaggio epocale, ma non come lo intende il ministro. La riforma non migliorerà la giustizia ma indebolirà l'ordine giudiziario sulla falsa premessa che ha invaso lo spazio degli altri poteri - prosegue - Il cittadino, in tutto questo, è il grande assente, è una partita che si gioca da 30 anni tra politica e giurisdizione". Per Santalucia, "il prezzo finale, in termini dolorosi, lo pagherà la cittadinanza".
"La politica vuole piantare la bandierina della separazione delle carriere per chiudere vittoriosamente una partita che invece doveva mettersi alle spalle". Poi aggiunge: "Il ministro Nordio scrive sul sito web della Giustizia che è una riforma che riequilibra i poteri. Svela quello che noi diciamo: non riguarda la giustizia come servizio ma riguarda la giustizia nella relazione con il potere politico".
Casciaro: 'La riforma tutela più i potenti che i cittadini'
"E' una riforma che tutela più i potenti dei cittadini perché inevitabilmente attrarrà il pubblico ministero nell'orbita dell'esecutivo, con un controllo della politica sul pm che presto o tardi inevitabilmente ci sarà, perché il pubblico ministero viene estremamente rafforzato con un autonomo Consiglio superiore e una possibilità di scelta diretta delle carriere". Così il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, Salvatore Casciaro, a margine del Consiglio direttivo in corso a Roma.
"Sarà fatale un controllo sul pm e questo determinerà che alcune indagini scomode non verranno mai sottoposte a quel giudice terzo, imparziale che i riformatori sostengono di voler potenziare - aggiunge -. Questo si rifletterà in una perdita di garanzie di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Ci saranno potenti di turno che potranno mitigare, controllare le indagini a loro non gradite. E' una perdita per il paese e la democrazia".
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