Nessuno scudo penale, ma un meccanismo in base al quale in casi come quello del carabiniere Luciano Masini, che la sera di Capodanno è intervenuto uccidendo un uomo che aveva accoltellato 4 persone, non ci sia l'iscrizione automatica nel registro degli indagati del militare. Così fonti di governo all'ANSA, sulla misura che sta studiando il ministero della Giustizia. Non si tratterebbe, di una 'scriminante' o di una causa di non punibilità, né si interverrebbe sul diritto sostanziale, ma sul codice di procedura penale, 'immaginando forme di non immediata iscrizione nel registro degli indagati quando è evidente che l'appartenente alle forze dell'ordine ha usato l'arma di ordinanza nell'esercizio delle sue funzioni'. La misura, che è complessa da mettere a punto, non andrà nel ddl Sicurezza.
Prima va approvato il ddl sicurezza, poi si fanno altri passi, aveva detto in mattinata il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. Il dibattito politico comunque si è acceso sulle tutele per gli agenti. L'ex ministro del Lavoro ed esponente Pd Andrea Orlando parla di "prove generali per uno Stato di polizia. I giornali di destra preparano il terreno. Immancabili ex politici e intellettuali già (sedicenti) di sinistra come testimonial". "La sicurezza si ottiene mettendo poliziotti e carabinieri su strada con mezzi e stipendi adeguati. Attenti a pensare che costruendo nuovi reati aumentate la sicurezza perché la storia italiana dice il contrario", afferma il leader di Azione Carlo Calenda.
Lo scudo penale, secondo i Cinquestelle, "sarebbe l'ennesimo inaccettabile ribaltamento del nostro ordinamento per mano di un centrodestra che procede sempre più attraverso improvvisazioni e colpi di testa. Le forze dell'ordine sono un baluardo fondamentale per l'affermazione della legalità e per la difesa della sicurezza di tutti i cittadini, la politica deve sostenerle concretamente e costantemente. Le leggi per tutelare il loro lavoro e la loro integrità esistono già e devono essere applicate. Il M5S è in prima linea nel chiedere risorse aggiuntive per mettere gli agenti nelle condizioni di lavorare al meglio", affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera e del Senato.
Sul tema interviene Forza Italia. "Ragionamenti sullo scudo penale devono essere conseguenti a una ferma e piena condanna da parte di tutte le forze politiche per gli atti compiuti, completamente avulsi da forme di protesta civile e democratica. Il nostro è un sostegno pieno e convinto alle forze dell'ordine. Non possono esserci ragionamenti filosofici: sarà la magistratura poi a fare il proprio lavoro, valutando i fatti, come già accaduto per altre drammatiche situazioni", ha detto Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, ospite a Sky Start.
Dura la condanna di +Europa. "La destra non dovrebbe strumentalizzare gli scontri che ci sono stati nelle ultime giornate per non chiedere che comunque ci sia un accertamento completo dei fatti e di eventuali responsabilità. Sulla vicenda della morte di Ramy le parole del padre del ragazzo hanno rappresentato una grande lezione: ha invitato tutti a chiedere giustizia e non vendetta e di farlo in maniera non violenta. Penso che lo Stato dovrebbe corrispondere a questa fiducia nelle istituzioni e non c'è assolutamente la necessità di uno scudo penale preventivo", ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, a STAR su SKYTG24.
"Rifondazione Comunista si associa alla protesta delle associazioni delle vittime delle stragi di mafia e terrorismo contro l'articolo 31 del ddl sicurezza. Lo scudo penale per gli apparati di sicurezza è inaccettabile. Questo è il ddl della Loggia P2", affermano Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gianluca Schiavon, responsabile giustizia del partito.
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