(ANSAmed) - ROMA, 18 OTT - È stata presentata al Museo
dell'Acropoli di Atene la mostra "Civiltà antiche della
Basilicata. Tesori ritrovati. XI-VI sec. a.C.", che sarà aperta
al pubblico da oggi al 26 gennaio 2025.
Sono intervenuti il Direttore generale del Museo
dell'Acropoli, Nikolaos Chr. Stampolidis, il Direttore generale
Musei del Ministero della cultura italiano, Massimo Osanna, il
Vice Direttore generale per la Diplomazia pubblica e culturale
del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione
Internazionale italiano, Filippo La Rosa, e la Direttrice dei
Musei nazionali di Matera - Direzione regionale Musei nazionali
Basilicata, Annamaria Mauro.
In serata gli stessi relatori sono intervenuti alla cerimonia di
inaugurazione della mostra insieme all'Ambasciatore d'Italia in
Grecia Paolo Cuculi e - a testimonianza del rilievo
dell'iniziativa - allo stesso Ministro della Cultura ellenico,
Lina Mendoni.
La mostra, a cura di Massimo Osanna e Annamaria Mauro, mira
a fare luce, attraverso l'archeologia, su una regione posta
all'estremità meridionale dell'Italia, l'odierna Basilicata, e
sulle antiche civiltà che tra la fine dell'Età del Bronzo (XI
sec. a.C.) e il VI sec. a.C. ne abitarono l'ampio territorio
aperto sul Golfo di Taranto.
Comprende oltre 300 reperti, provenienti dalle collezioni del
Museo nazionale della Siritide, del Museo archeologico nazionale
di Metaponto e dei Musei nazionali di Matera, in gran parte
conservati nei depositi, e dunque, finora "invisibili" al
pubblico.
L'esposizione è parte del progetto Il racconto della
bellezza, nato dalla collaborazione tra la Direzione generale
Musei del Ministero della Cultura italiano e la Direzione
generale per la Diplomazia pubblica e culturale del Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che da
oltre un anno prevede mostre itineranti presso gli Istituti
Italiani di Cultura nel mondo. Dopo il successo delle tappe di
Amburgo, Varsavia e Budapest, l'esposizione è stata ampliata nel
numero dei reperti esposti e ridisegnata nel suo layout grafico,
per approdare, grazie ad un accordo di collaborazione e con il
sostegno dell'Ambasciata d'Italia in Grecia e dell'Istituto
Italiano di Cultura di Atene, nella prestigiosa sede del Museo
dell'Acropoli di Atene.
Il Direttore generale Musei del Ministero italiano della
Cultura, il Professor Massimo Osanna, dichiara: "La mostra narra
di uno spazio e di un'epoca caratterizzati dalla continua osmosi
e sovrapposizione di tratti culturali; racconta un 'paesaggio
dell'intreccio', in cui le relazioni tra Greci e popolazioni
locali assumono forme diverse a seconda dei luoghi e dei tempi,
con casi di occupazione territoriale e scontri violenti e altri
di più complessa interazione. Gli straordinari oggetti esposti,
in gran parte conservati nei depositi, appartengono a corredi
maschili, ma anche e soprattutto a corredi femminili che
attestano la ricchezza e il ruolo egemone dei personaggi di
rango all'interno delle comunità di appartenenza e rivelano
dinamiche e interazioni ancora del tutto attuali e vive".
Il Vice Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e
Culturale e Direttore Centrale per la promozione della cultura e
della lingua italiana, il Ministro plenipotenziario Filippo La
Rosa, afferma: "Ci fa piacere che l'ambizioso progetto Il
racconto della bellezza, che suggella la collaborazione tra il
Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale, concluda il suo viaggio
europeo ad Atene, dopo gli Istituti Italiani di Cultura di
Amburgo, Varsavia e Budapest. La mostra ospitata tra il Museo
dell'Acropoli e l'Istituto Italiano di Cultura di Atene,
rappresenta uno strumento privilegiato di diplomazia culturale -
potenziato sotto il mandato del Ministro Tajani - attraverso il
coinvolgimento dei principali attori culturali della città di
Atene e il pubblico internazionale".
Da parte sua, il Direttore dei Musei Nazionali di Matera,
l'architetto Annamaria Mauro, sottolinea: "Gli straordinari
oggetti in mostra appartengono a corredi maschili e soprattutto
femminili che attestano la ricchezza ed il ruolo egemone dei
personaggi di rango all'interno delle comunità di appartenenza e
rivelano i contatti culturali e gli scambi commerciali con le
aree trans-adriatica, tirrenica ed egea. In particolare,
l'attenzione è rivolta agli Enotri, antico popolo italico che
abita dal IX al VI sec. a.C." (ANSAmed).
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