"Faremo saltare in aria il carcere",
questo il biglietto di minacce lasciato insieme ad una granata
da guerra sulla porta principale del carcere 'Castro Castro' di
San Juan de Lurigancho, uno dei 43 quartieri di Lima, la
capitale del Perù da individui al momento ignoti, arrivati a
bordo di due auto.
Il carcere di 50.000 metri quadrati che si estende su due
piani è arrivato ad ospitare 4 mila detenuti pur avendo una
capacità massima di 1.800.
Il biglietto minatorio e l'ordigno bellico sono stati
lasciati stamane, riporta il sito del quotidiano La República,
ed erano indirizzati alle autorità dell'Istituto penitenziario
peruviano, l'Inpe e alla polizia.
Il messaggio minacciava ritorsioni se non fossero stati presi
provvedimenti contro un detenuto, ovvero "l'assassino Víctor
Hugo Criado Zanelly, del padiglione 11 dove ci sono i cellulari
e si può chiamare, estorcere ed uccidere persone innocenti:
faremo saltare in aria la prigione se l'Inpe o la polizia non
fanno nulla". Firmato El Hampa, termine gergale per definire la
criminalità.
Secondo le autorità, l'attacco sarebbe collegato a una
disputa tra bande di estorsori in competizione per il controllo
delle stazioni della metropolitana di Lima o da lavoratori
colpiti da questi crimini che avrebbero deciso di agire di
propria iniziativa per fermare le attività illegali di Criado,
arrestato nel marzo 2024 dopo il suo arrivo dalla Spagna.
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