I missili russi hanno colpito il cuore di Kiev, uccidendo almeno tre persone. L'attacco, avvenuto all'alba, e parte di un vasto bombardamento combinato di droni e missili che si ripete ogni notte, è la rappresaglia promessa da Mosca ieri dopo aver reso noto l'abbattimento sulla regione russa di Belgorod di missili americani Atacms, il cui uso la Russia considera una linea rossa inviolabile. Da parte loro gli ucraini rivendicano di aver colpito un deposito petrolifero nella regione russa di Tula.
Missili balistici hanno preso di mira la capitale ucraina, alcuni dei quali abbattuti dalla contraerea, afferma la difesa ucraina, ma almeno uno dei quali ha colpito: ne è testimone un grosso cratere lasciato alle 6 di mattina nel centro della capitale. Gli attacchi su Kiev sono rari e anche difficili, perché la città è difesa da un avanzato sistema antimissile. Ma stavolta è stato colpito il centralissimo quartiere di Shevchenkiv, situato sulla collina che domina il fiume Dnipro a due passi dalla cattedrale di Santa Sofia e dal monastero di San Michele. Tre le persone morte, una donna e due uomini, secondo l'annuncio fatto dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky, che ha ridimensionato un precedente bilancio di quattro. Danni ingenti a un palazzo residenziale, andato in fiamme, a un piccolo impianto industriale, a un esercizio di McDonald's e alla stazione della metro Lukyanivka, le cui vetrate sono andate in frantumi, secondo i dettagli forniti dal sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko.
"Ancora una prova che Putin vuole la guerra e non la pace", è stato il commento a caldo di Zelensky, che ha evocato l'uso della forza, di una "pressione" massima" militare ed economica per "costringere" il capo del Cremlino ad "accettare una pace giusta". "Tutti coloro che aiutano lo Stato russo in questa guerra devono essere sottoposti a una pressione che non sia meno tangibile di questi attacchi. Possiamo farlo solo uniti con il mondo intero".
Esami forensi sui frammenti raccolti dagli artificieri nel grande cratere lasciato a Kiev, hanno stabilito che si tratta di un missile balistico tattico ipersonico Iskander-M. Secondo il ministero della Difesa moscovita, l'attacco ha messo fuori uso una fabbrica legata alla produzione militare: si tratta, secondo Mosca, del Luch, "l'ufficio di progettazione che produce nella capitale i missili guidati a lungo raggio 'Neptune' e i razzi per il sistema di lancio 'Alder': "Tutti obiettivi colpiti". Ma Kiev registra anche dieci persone ferite nella città centro-orientale di Zaporizhzhia, colpita da un numero imprecisato di missili balistici.
L'Ucraina non è stata a guardare e rivendica di aver centrato la notte scorsa con almeno 10 droni un deposito di petrolio nella regione russa di Tula, provocando un vasto incendio, mostrando un video per contraddire i media russi, che parlano dei successi della difesa antiaerea in quella zona. Ma ormai i raid in territorio ucraino si moltiplicano, quasi a fare da contraltare al lento ma inesorabile rosicchiamento di terreno, pagato a caro prezzo in termine di perdite, delle forze russe sul fronte orientale in Ucraina. E che nelle ultime 24 ore porta a casa altri due piccoli villaggi sottratti a Kiev: Vremivka e Petropavlivka, entrambi nel Donetsk.
Russia: 'il gruppo Dnepr ha ucciso 110 soldati ucraini'
Il gruppo di battaglia Dnepr ha eliminato fino a 110 militari ucraini e distrutto un deposito di munizioni nell'ultimo giorno. Lo ha affermato, riporta la Tass, Andrey Kurdyuk, portavoce del gruppo di battaglia.
"Nell'ultimo giorno, il nemico ha perso fino a 110 militari, 7 veicoli a motore, 2 cannoni di artiglieria. Inoltre, è stato distrutto un deposito di munizioni". Secondo il portavoce, le unità del gruppo di battaglia Dnepr hanno colpito personale e attrezzature delle brigate di difesa meccanizzata, di fanteria, di marina e territoriale ucraine nelle aree di Kazatskoye, Antonovka, Novodanilovka, Lobkovoye, Kamenskoye, Daryevka
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