"Gli Stati Uniti rappresentano il
secondo mercato, dopo la Germania, per il maggior valore del
nostro export - 66,4 miliardi, pari al 10,7% del totale - e
hanno visto un boom delle nostre vendite (+58,6%, pari a 24,9
miliardi) tra il 2018-2023. Nel 2024 - evidenzia il rapporto di
Confartigianato - il made in Italy ha conquistato il mercato
statunitense soprattutto con i prodotti farmaceutici (+19,5%),
alimentari, bevande e tabacco (+18%), apparecchi elettrici
(+12,1%), macchinari (+3,7%), gomma, plastiche, ceramica e vetro
(+3,2%) e legno, stampa e carta (+2,4%)".
A risentire delle possibili ripercussioni sulle imprese
italiane delle scelte protezionistiche da parte della nuova
amministrazione Usa "sarebbero, in particolare, i settori con la
maggiore presenza di micro e piccole imprese nella moda, mobili,
legno, metalli, gioielleria e occhialeria che nel 2024 hanno
esportato negli Usa prodotti per 17,9 miliardi di euro, con una
crescita delle vendite del 3,9% tra gennaio e settembre dello
scorso anno. In particolare, aumenti consistenti dell'export si
sono registrati per i prodotti alimentari (+24,1%), del legno
(+6,4%), dei mobili (+4,2%) e dell'abbigliamento (+3,5%)".
Guardando all'impatto in Italia a livello territoriale, "le
regioni più esposte per la maggiore quota delle nostre
esportazioni negli Usa sono Lombardia con 13.510 milioni di euro
(20,5% del totale nazionale), Emilia-Romagna con 10.754 milioni
(16,3%), Toscana con 10.251 milioni (15,6%), Veneto con 7.174
milioni (10,9%), Piemonte con 5.189 milioni (7,9%) e Lazio con
3.344 milioni (5,1%). Per quanto riguarda le province, al primo
posto per export negli Stati Uniti nel 2024 si colloca Milano
con 6,1 miliardi di euro, seguita da Firenze (5,7 miliardi),
Modena (3,1 miliardi), Torino (2,7 miliardi), Bologna (2,6
miliardi) e Vicenza (2,2 miliardi).
"La politica dei dazi - sottolinea ancora il presidente di
Confartigianato, Marco Granelli - può forse pagare nel breve
periodo, ma l'esperienza insegna che le sfide commerciali si
vincono garantendo la libera circolazione delle merci. Per le
nostre imprese si apre una fase da affrontare intensificando gli
sforzi per assicurare l'alta qualità della manifattura made in
Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno
riconoscere ed apprezzare. Gli Stati Uniti sono il primo mercato
nel mondo per 43 prodotti italiani, tra cui alcune produzioni ad
alta tecnologia come i macchinari e prodotti con una marcata
vocazione artigiana come la gioielleria e oreficeria,
l'occhialeria, i mobili per la casa, le sedie e i divani, le
pietre tagliate e lavorate, gli articoli sportivi, il vetro e la
ceramica artistici, la coltelleria e la posateria e gli
strumenti musicali".
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