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>>>ANSA/ Bayrou alla prova del parlamento, si gioca le pensioni

>>>ANSA/ Bayrou alla prova del parlamento, si gioca le pensioni

Punta alla 'non sfiducia' con la sospensione della riforma

PARIGI, 13 gennaio 2025, 19:48

Redazione ANSA

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(di Paolo Levi) Francois Bayrou alla prova delle pensioni. A quasi tre settimane dal suo insediamento a Palazzo Matignon, il premier francese è atteso in Parlamento per il suo discorso di politica generale. Secondo gli osservatori, il centrista di 73 anni - il cui compito è oggi quello di dare alla seconda economia della zona euro una legge di bilancio per il 2025 senza incappare nel voto di sfiducia come accaduto al suo predecessore Michel Barnier - "si gioca la partita della vita".
    Sul tavolo, non c'è solo l'avvenire del suo fragile governo. Ma anche quello di una Francia lacerata dalle divisioni e con un'Assemblea Nazionale perfettamente spaccata in tre blocchi contrapposti. Alla ricerca di un'intesa con la sinistra per scongiurare la caduta del suo esecutivo, Bayrou valuta addirittura la possibilità di "sospendere" la contestatissima riforma previdenziale fortemente voluta dal presidente Emmanuel Macron, e adottata appena due anni fa con un colpo di forza del governo in parlamento.
    La mossa consentirebbe al nuovo premier di aggiudicarsi il sostegno di almeno una parte della gauche, con però il rischio di perdere quello della destra Républicains. Anche alla vigilia dell'intervento dinanzi ai deputati riuniti al Palais Bourbon - previsto domani alle 15 -, Bayrou ha moltiplicato contatti e trattative. "Se ci sarà un grande progresso sulle pensioni, questo varrà un accordo di non sfiducia", ha assicurato il segretario comunista, Fabien Roussel, intervistato da radio Rtl. I socialisti chiedono che lo stop sia effettivo già dall'inizio del nuovo previsto ciclo di negoziati sulla riforma, prevista per sei mesi con l'apporto di sindacati e sigle sociali. Se la pausa fosse tecnicamente fattibile, ciò significherebbe che i lavoratori nati nel 1963 potrebbero andare in pensione a 62 anni e 6 mesi (con 42 anni e un trimestre di contributi) invece che a 62 anni e 9 mesi (42,5 anni). Ma l'ipotesi di mettere la cosiddetta "madre di tutte le riforme" in standby divide il campo presidenziale. Alcuni come la presidente dell'Assemblea Nazionale, Yaël Braun-Pivet, si mostrano aperti. Altri sono invece contrari, timorosi soprattutto per il costo stimato a circa 3 miliardi di euro per il solo 2025.
    Dopo aver incontrato in mattinata i sindacati agricoli e i presidenti di Camera e Senato, Bayrou ha ricevuto il segretario socialista Olivier Faure. Da parte sua, la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon (Lfi, sinistra radicale) ha già fatto sapere che presenterà comunque una mozione di censura. Anche se questa volta il sostegno del Rassemblement National (Rn) all'iniziativa della gauche radicale, come accaduto a fine anno per la sfiducia a Barnier, appare improbabile almeno nei prossimi giorni.
    Intervistato da Rtl, il segretario Rn Jordan Bardella ha tuttavia avvertito che "le stesse cause implicheranno le stesse conseguenze". Di qui, la necessità per Bayrou di ottenere il massimo di sostegno in parlamento ed evitare di fare la stessa fine del suo predecessore.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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