"La questione pensionistica in Italia
non può più essere rinviata. È imprescindibile avviare un
confronto strutturato e serrato per una riforma organica del
sistema previdenziale che tuteli i diritti dei lavoratori e
garantisca una pensione dignitosa tanto per gli attuali
pensionati quanto per le future generazioni. Solo un approccio
sistemico potrà rispondere adeguatamente alla sfida della
sostenibilità della cassa previdenziale e del rispetto del patto
sociale che è alla base del nostro welfare".
Lo afferma il segretario confederale della Uil, Santo Biondo,
interpellato sul capitolo pensioni.
L'attuale gestione delle pensioni, rimarca, "si limita a
prorogare strumenti temporanei e inadeguati, come Opzione donna,
Ape sociale e Quota 103, senza affrontare le questioni
strutturali che gravano sul sistema. Misure di breve respiro,
dal costo stimato di circa 500 milioni di euro, non risolvono i
nodi fondamentali, lasciando irrisolte le problematiche legate
alla sostenibilità a lungo termine e alle disparità sociali
esistenti". Per la Uil serve una riforma "equa che deve tener
conto delle condizioni specifiche di chi svolge lavori gravosi e
logoranti, favorendone l'uscita anticipata. È inoltre
imprescindibile il riconoscimento del lavoro di cura, svolto in
larga parte dalle donne, ai fini previdenziali e pensionistici.
Infine, in un mercato del lavoro caratterizzato da precariato e
lavoro povero, non si può trascurare la necessità di introdurre
una pensione di garanzia per i giovani, che protegga chi ha
carriere frammentate e redditi bassi. Chiediamo al governo e al
parlamento di aprire un dialogo serio e trasparente, per
definire una riforma che riporti equilibrio e giustizia al
sistema pensionistico", conclude Biondo.
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