ANDREA BELLARDINELLI, GEOGRAFIE
UMANITARIE DI TERRA, DI MARE DI PACE (AFFINITA' ELETTIVE,
PP.111, EURO 16) - "Anche dopo decine di sbarchi, quando le
persone migranti giungono sulla banchina, l'istante rimane
un'esperienza emozionante". E, ancora. "I droni hanno
individuato un'imbarcazione, ci siamo avvicinati. All'inizio
abbiamo intravisto solo due mani spuntare dal gommone. E'
bastato che facessimo anche noi dei cenni ed è stato un attimo:
decine di braccia si sono alzate e si muovevano nell'aria. Ci
chiamavano...". Il piccolo volume di Andrea Bellardinelli
raccoglie stralci di testimonianze degli operatori umanitari di
Emergency, insieme a sue esperienze dirette maturate in decenni
di attività in Africa (mesi in Sierra Leone), Italia, Mar
Mediterraneo e pezzi d'Europa. "Non è un saggio accademico e non
vuole essere un'opera geopolitica" ma, spiega l'autore, "è la
raccolta di una traiettoria temporale a ritroso, fatta da alcune
testimonianze, articoli, interviste, pensieri e appunti mal
trascritti e riflessioni durante anni di lavoro". Una raccolta
dalla quale emerge prepotente la sofferenza umana di chi fugge
da guerre e violenze. O, anche, di chi ha perso tutto per una
scossa sismica di qualche minuto.
A Siret, cittadina a Nord della Romania al confine con
l'Ucraina assiste al flusso ininterrotto, "silenzioso,
dignitoso, ma non parla. E' scioccato". O a Chisinau in Moldavia
dove l'assistenza si materializza con una clinica mobile
(Politruck) completamente autonoma di Emergency per garantire
un'assistenza primaria per i profughi con un team che comprende
un medico, un infermiere, un logista, uno psicologo. Ma anche in
Grecia, a Lesvos dove non si è mai fermato il flusso di
disperati in fuga dal Medio Oriente alla Turchia e, via mare, su
barchini fatiscenti, verso le isole greche Kos, Samos e Atene
poi su per i Baltici, cercando di raggiungere il Nord Europa. Ma
l'assistenza degli operatori è importante anche in caso di
eventi calamitosi come i terremoti che hanno scosso il centro
Italia. Per esempio a Visso, nelle Marche dove Emergency ha
portato il suo supporto per alleviare il disagio tra le persone
con ascolto e vicinanza in sinergia con le istituzioni.
I racconti e le riflessioni di Bellardinelli rappresentano
uno spaccato unico nel suo genere della sofferenza di
"un'umanità fragile ed errante ma - spiega - portatrice di
diritti incredibilmente viva, che fugge da guerre, miserie,
disastri naturale ed economie senza più etica". Ma anche la
denuncia della "progressione geometrica di culture e linguaggi
dell'odio, inaccettabili violenze e fobie di ogni genere,
economie sociali discriminanti, spese militari in aumento,
cimiteri fluidi, ospedali pediatrici bombardati. muri con filo
spinato tra i confini, cavalli di frisia fra i dialoghi di
convivenza tra popoli". Dal 2011 direttore di Programma Italia
Andrea Bellardinelli, anconetano, è stato membro del Consiglio
Direttivo di Emergency dal 2015 al 2021. È stato Deputy Head of
Operations per le missioni SAR nel Mediterraneo e ha gestito i
progetti di emergenza per i disastri naturali in Italia. Molte
le missioni di valutazione dei bisogni sociosanitari in Grecia,
Romania e Moldavia, supportando il Progetto per i profughi
ucraini in Moldavia come Deputy Country Director.
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