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'Geografie umanitarie' per costruire un pezzo di Pace

'Geografie umanitarie' per costruire un pezzo di Pace

Bellardinelli testimonia il dramma dei diritti negati

ANCONA, 11 febbraio 2025, 14:11

Redazione ANSA

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ANDREA BELLARDINELLI, GEOGRAFIE UMANITARIE DI TERRA, DI MARE DI PACE (AFFINITA' ELETTIVE, PP.111, EURO 16) - "Anche dopo decine di sbarchi, quando le persone migranti giungono sulla banchina, l'istante rimane un'esperienza emozionante". E, ancora. "I droni hanno individuato un'imbarcazione, ci siamo avvicinati. All'inizio abbiamo intravisto solo due mani spuntare dal gommone. E' bastato che facessimo anche noi dei cenni ed è stato un attimo: decine di braccia si sono alzate e si muovevano nell'aria. Ci chiamavano...". Il piccolo volume di Andrea Bellardinelli raccoglie stralci di testimonianze degli operatori umanitari di Emergency, insieme a sue esperienze dirette maturate in decenni di attività in Africa (mesi in Sierra Leone), Italia, Mar Mediterraneo e pezzi d'Europa. "Non è un saggio accademico e non vuole essere un'opera geopolitica" ma, spiega l'autore, "è la raccolta di una traiettoria temporale a ritroso, fatta da alcune testimonianze, articoli, interviste, pensieri e appunti mal trascritti e riflessioni durante anni di lavoro". Una raccolta dalla quale emerge prepotente la sofferenza umana di chi fugge da guerre e violenze. O, anche, di chi ha perso tutto per una scossa sismica di qualche minuto.
    A Siret, cittadina a Nord della Romania al confine con l'Ucraina assiste al flusso ininterrotto, "silenzioso, dignitoso, ma non parla. E' scioccato". O a Chisinau in Moldavia dove l'assistenza si materializza con una clinica mobile (Politruck) completamente autonoma di Emergency per garantire un'assistenza primaria per i profughi con un team che comprende un medico, un infermiere, un logista, uno psicologo. Ma anche in Grecia, a Lesvos dove non si è mai fermato il flusso di disperati in fuga dal Medio Oriente alla Turchia e, via mare, su barchini fatiscenti, verso le isole greche Kos, Samos e Atene poi su per i Baltici, cercando di raggiungere il Nord Europa. Ma l'assistenza degli operatori è importante anche in caso di eventi calamitosi come i terremoti che hanno scosso il centro Italia. Per esempio a Visso, nelle Marche dove Emergency ha portato il suo supporto per alleviare il disagio tra le persone con ascolto e vicinanza in sinergia con le istituzioni.
    I racconti e le riflessioni di Bellardinelli rappresentano uno spaccato unico nel suo genere della sofferenza di "un'umanità fragile ed errante ma - spiega - portatrice di diritti incredibilmente viva, che fugge da guerre, miserie, disastri naturale ed economie senza più etica". Ma anche la denuncia della "progressione geometrica di culture e linguaggi dell'odio, inaccettabili violenze e fobie di ogni genere, economie sociali discriminanti, spese militari in aumento, cimiteri fluidi, ospedali pediatrici bombardati. muri con filo spinato tra i confini, cavalli di frisia fra i dialoghi di convivenza tra popoli". Dal 2011 direttore di Programma Italia Andrea Bellardinelli, anconetano, è stato membro del Consiglio Direttivo di Emergency dal 2015 al 2021. È stato Deputy Head of Operations per le missioni SAR nel Mediterraneo e ha gestito i progetti di emergenza per i disastri naturali in Italia. Molte le missioni di valutazione dei bisogni sociosanitari in Grecia, Romania e Moldavia, supportando il Progetto per i profughi ucraini in Moldavia come Deputy Country Director.
   

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