Torna in autunno nel catalogo Einaudi
Il seminatore, il piccolo capolavoro di Mario Cavatore, da cui è
tratto Lubo, il nuovo film di Giorgio Diritti con Franz
Rogowski, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia e poi al
cinema con 01 Distribution.
Cavatore (1946-2018) è stato operaio, tecnico del suono,
animatore radiofonico, artigiano, una adolescenza inquieta l'ha
portato a conoscere dall'interno il mondo dei nomadi. Il
seminatore è dedicato a loro, con riconoscenza. E' stato il suo
primo romanzo, pubblicato nel 2004 in L'Arcipelago Einaudi.
Quella storia ha ispirato Diritti (Il vento fa il suo giro,
Volevo
nascondermi).
Nel 1939 è attiva in Svizzera l'Opera bambini della strada,
un'organizzazione che, col pretesto di svolgere un'opera
umanitaria a favore dell'infanzia derelitta, mira a sradicare il
fenomeno del nomadismo. I bambini nomadi vengono strappati alle
famiglie e rinchiusi in istituti o dati in adozione. Quando Lubo
Reinhardt, zingaro naturalizzato, riceve la notizia che i suoi
figli sono stati presi dalla polizia e che la moglie, tentando
di opporsi, è stata uccisa, decide di vendicarsi. Si appropria
di una nuova identità e diventa un Don Giovanni involontario e
involontariamente politico. Il suo piano è inseminare il maggior
numero di donne svizzere. Dal seme di quel primo sopruso germina
altra violenza, che dura nel tempo, con una tenacia oscura.
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