'Un mondo di menu, la grande storia a
tavola' è la più grande e importante esposizione al mondo di
menu: a Roma dal 5 al 7 aprile il Garum, Biblioteca e Museo
della Cucina ne espone oltre 400 originali, molti dei quali
inediti, appartenenti a collezioni private e pubbliche. In
mostra dal menu più antico a stampa del 1803 a quello molto più
recente, offerto da Casa Artusi al presidente Giorgio Napolitano
il 7 gennaio 2011 e a quello del pranzo tra papa Francesco e il
patriarca Kirill a Cuba.
In attesa di sapere se quest'anno la cucina italiana verrà
premiata dall'Unesco come patrimonio immateriale dell'Umanità,
questa mostra si propone come base di studio e di confronto su
quello che raccontano gli antichi menu sullo sviluppo e sulle
sfumature delle gastronomie e delle tradizioni. Nell'esposizione
gratuita di Roma, ideata e curata dal Garum e dall'associazione
internazionale di collezionisti di Menu Associati, sono visibili
preziosi menu, non solo come manufatti di fattura pregevole e
artistica ma anche come testimoni della storia della gastronomia
e cronisti dell'economia, delle scienze sociali e politiche e
della quotidianità. I menu esposti - e descritti nel catalogo
che accompagna l'esposizione - raccontano grandi e piccoli
eventi storici: dalle celebrazioni per lo Statuto Albertino alla
concessione della cittadinanza onoraria di Londra a Garibaldi,
dalla Breccia di Porta Pia alle due guerre mondiali fino alla
storica colazione tra il presidente Cossiga e Gorbaciov
all'indomani della caduta del muro di Berlino.
A questi si affiancano menu che raccontano le ultime ore del
Titanic, le grandi imprese di Amelia Earhart e Charles
Lindbergh, di Umberto Nobile e Francesco De Pinedo. E, ancora,
il primo pranzo di Hitler e Mussolini, i menu delle
incoronazioni di Elisabetta II e di Nicola II, l'ultimo zar,
fino a quelli legati alle celebrazioni per il matrimonio di
William e Kate. La mostra, articolata in numerosi capitoli, è
curata da Maurizio Campiverdi, Franco Chiarini, Giulio Fano,
Matteo Ghirighini e Roberto Liberi.
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