L'opera che muta nel corso della sua
stessa esposizione e poi il futuro, raccontato già come passato.
E' la nuova tappa di Quotidiana, il programma espositivo
sull'arte italiana contemporanea promosso dalla Quadriennale di
Roma e da Roma Culture al Museo di Roma a Palazzo Braschi,
divisa in due sezioni: Paesaggio, in cui ogni due mesi, sei
curatori italiani e stranieri riflettono su traiettorie
artistiche attraverso un testo critico e una mostra con poche
opere essenziali; e Portfolio, con undici artisti under 35
presentati una volta al mese con una sola opera (a raccontarne
la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice in
residenza alla Quadriennale). Per la sezione Paesaggio, dal 19
novembre al 12 gennaio, apre al pubblico la mostra Appunti per
un'archeologia del futuro di Alessandro Biggio (Cagliari, 1974)
e Antonio Fiorentino (Barletta, 1987), mentre per la sezione ,
Portfolio, dal 19 novembre all'11 dicembre, è esposta un'opera
di Giuseppe Di Liberto (Palermo, 1996).
"Un esperimento e un'avventura insieme. Entrambe vinti con
successo - racconta all'ANSA il presidente della Quadriennale di
Roma, Umberto Croppi - L'obbiettivo era proprio dare visibilità
ad artisti giovani, o comunque semi affermati, offrendo loro un
podio importante, e contemporaneamente contribuire a un
censimento dell'arte italiana in questi ultimi vent'anni".
"Quotidiana consente al pubblico di incontrare assieme
ragionamento critico e opere d'arte - aggiunge il direttore
artistico della Quadriennale, Gian Maria Tosatti - Come
istituzione di ricerca il nostro compito non è mostrare le opere
ma riuscire a inquadrarne il valore all'interno di un tempo e di
una parabola storico artistica. Siamo la fucina in cui nascono
dei ragionamenti critici, che speriamo poi i musei sviluppino in
maniera più ampia attraverso le mostre".
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