Il cambiamento climatico ha un
impatto sulla salute dei bambini già dalle prime fasi della
crescita. Questo è quanto emerge dai risultati dello studio,
condotto da un team di ricerca dell'Epidemiologia della Città
della Salute e dell'Università di Torino, pubblicato sulla
rivista scientifica internazionale Enviroment International.
Lo studio, dal titolo 'Exposure to climate change-related
extreme events in the first year of life and occurrence of
infant wheezing', mette in evidenza la necessità di mettere in
campo misure per ridurre i danni provocati dal cambiamento
climatico, non solo per il futuro, ma anche per tutelare oggi la
salute dei più piccoli.
La ricerca, su un campione di circa seimila bambini, ha
infatti riscontrato un aumento del rischio di fischi e sibili al
torace associato all'esposizione a siccità estrema e ondate di
calore durante il primo anno di vita. A differenza di studi
precedenti, focalizzati sugli effetti acuti degli eventi
estremi, questo lavoro mette in rilievo gli effetti cronici che
si manifestano già nelle prime fasi dello sviluppo e sono
associati all'esposizione ripetuta durante il primo anno di
vita.
"I risultati di questo studio - spiega Silvia Maritano, prima
autrice dell'articolo e ricercatrice presso l' Epidemiologia
della Città della Salute e dell'Università di Torino -
sottolineano l'importanza di considerare le conseguenze del
cambiamento climatico come potenziali determinanti di patologie
croniche in ottica longitudinale".
"Questo lavoro apre la strada a nuove ricerche sui rischi a
lungo termine del cambiamento climatico, mettendo in luce
l'urgente necessità di politiche congiunte di mitigazione e
prevenzione volte a ridurre l'esposizione ai fenomeni
meteorologici estremi fin dalle prime fasi di vita delle
persone", conclude Maritano.
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