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Caso Almasri, al via l'indagine del tribunale dei ministri

Caso Almasri, al via l'indagine del tribunale dei ministri

Acquisiti gli atti in via Arenula e alla procura generale di Roma

12 febbraio 2025, 16:12

Redazione ANSA

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Almasri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Almasri - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' partita l'indagine del tribunale dei ministri sul caso Almasri, il capo della polizia giudiziaria libica . Ieri , secondo quanto scrivono il Corriere della Sera e Repubblica, è stata chiesta l'acquisizione di una serie di atti al ministero della Giustizia, alla Corte d'appello e alla procura generale di Roma.

 

Sono i documenti che servono per ricostruire quanto accaduto tra l'arresto del generale libico in un albergo di Torino all'alba del 19 gennaio — su mandato della Corte penale internazionale -e il suo ritorno a casa a bordo di un aereo di Stato dopo la sua scarcerazione da parte della Corte d'appello di Roma il 21 gennaio. Scarcerazione decisa in mancanza dell'avallo all'arresto del ministro Nordio.

Nel fascicolo sono indagati la premier Giorgia Meloni, i ministri della Giustizia, Carlo Nordio (per omissione di atti d'ufficio) e degli Interni, Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Alfredo Mantovano.

L'indagine è partita sulla base dell'esposto dell'avvocato Luigi Li Gotti che aveva chiesto accertamenti sui presunti reati di favoreggiamento e peculato, visto l'utilizzo dell'aereo dei Servizi. Tra il materiale acquisito ci sono le interlocuzioni tra il tribunale e il ministero della Giustizia, tra la Corte penale internazionale, l'ufficio di collegamento dell'ambasciata italiana in Olanda e via Arenula e la bozza del provvedimento preparato dai funzionari del ministero della Giustizia, che rimase tale e che doveva servire a tenere in carcere il generale libico.

Le opposizioni in Aula: dove sono carte dell'informativa di Nordio? 

Opposizioni all'attacco del ministro della Giustizia Carlo Nordio in Aula alla Camera in apertura dei lavori. I gruppi di Avs, con Marco Grimaldi, del Pd con Federico Fornaro e di M5s con Federico Cafiero De Raho hanno chiesto conto, rivolgendosi alla presidenza, delle carte che il ministro, durante l'informativa sul caso Almasri, aveva mostrato in Aula riguardanti le due versioni del mandato d'arresto spiccato dalla Corte Penale internazionale nei confronti del libico.

Se non avremo risposte, ha detto Fornaro "faremo tutti i giorni un intervento sull'ordine dei lavori su questo: perché il ministro ha affermato che quel documento era a disposizione? Ritira questa sua disponibilità? Se è così si deve scusare e deve spiegare in maniera ufficiale, su questo saremo intransigenti". Davide Faraone (Iv), si è associato alla richiesta ed ha chiesto anche una informativa sulla notizia di stampa che il capo dell'Aise Caravelli abbia incontrato premier e procuratore capo libico il 28 gennaio.

Richiesta alla quale si sono associati anche gli altri gruppi con il Pd che ha chiesto che a intervenire sia Giorgia Meloni. Anche Benedetto Della Vedova di +Europa si è associato al richiamo delle opposizioni sulle carte riguardanti l'informativa ministro. Sulla stessa linea Daniela Ruffino per Azione. "Chiediamo che Nordio si scusi - ha aggiunto - e torni in Aula, riavvolga questo quadro pasticciato".

Le pratiche sul procuratore Lo Voi valutate al Csm

Sono state trasmesse alla prima commissione del Csm le pratiche che riguardano il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi. In particolare, due di queste sono state depositate dai consiglieri laici di centrodestra, che richiedono il trasferimento per incompatibilità ambientale del magistrato in merito alla vicenda dell'informazione di garanzia ai vertici di governo per il 'caso Almasri' e per la 'vicenda Caputi', collegata ad un atto riservato che riguardava il capo di gabinetto della presidenza del Consiglio. Una terza pratica è invece a tutela del procuratore Lo Voi, depositata dal consigliere indipendente Andrea Mirenda per - viene fatto notare nella richiesta - "gravi e sorprendenti affermazioni pubbliche" della premier. La tre pratiche saranno valutate dalla commissione che formulerà le proposte infine votate dal plenum.

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