Arriva al Teatro Biondo di
Palermo, dal 9 a 12 marzo, "La bottega del caffè" di Carlo
Goldoni, nella messa in scena diretta da Paolo Valerio e
interpretata da Michele Placido, con Luca Altavilla, Emanuele
Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito
Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria
Grazia Plos. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production, Fondazione Teatro
della Toscana.
Scritta nel 1750 "La bottega del caffè" è considerata la
commedia capolavoro dell'autore veneziano per l'impronta acuta e
divertente con la quale descrive le relazioni dei diversi
personaggi che ruotano attorno ad una bottega, del caffè
appunto, gestita con oculatezza da Ridolfo con il suo aiutante
Trappola. Sullo stesso campiello veneziano si affaccia anche un
luogo assai meno onorato: la casa da gioco di Pandolfo, dove il
giovane mercante Eugenio, vittima della dipendenza dal gioco,
lascia tutti i suoi averi, impegnando perfino i gioielli della
moglie, la giovane Vittoria. La donna, dai sentimenti sinceri,
molto dovrà penare - sostenuta da Ridolfo - per tentare di
riportare il marito sulla retta via.
Anche il conte Leandro ama il gioco e la fortuna gli sorride (o
lo aiutano carte truccate?) e gli va bene anche in amore,
giacché la bella ballerina Lisaura si lascia da lui corteggiare,
sperando di cambiar vita sposandolo. Ma una pellegrina - Placida
- appena giunta a Venezia lo riconoscerà e l'aitante conte si
rivelerà un marito fedifrago, nient'affatto nobile e presto
pentito.
Di tutto questo rincorrersi tessendo affari, tra pentimenti e
colpi di scena, è osservatore privilegiato Don Marzio,
interpretato da Michele Placido, un nobile napoletano che,
seduto al caffè, ascolta, rivela, distorce notizie e verità.
"Accogliamo appieno e portiamo sulla scena - spiega il regista
Paolo Valerio - tutta la vitalità e il divertimento della
commedia, la comprensione che l'autore mostra per l'uomo, di cui
ritrae con sottigliezza le virtù e i lati oscuri".
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