Rilanciare il sito di Portovesme,
avviando un piano di manutenzione degli impianti e sviluppando
il progetto litio - attualmente all'esame della Commissione
europea tra i progetti strategici presentati nell'ambito del
Critical Raw Materials Act - integrandolo con iniziative
industriali compatibili, anche con nuovi soggetti, volte a
preservare la vocazione produttiva di quest'area. Questo
l'impegno comunicato dal gruppo Glencore in occasione del tavolo
di aggiornamento che si è tenuto oggi al Mimit sulla vertenza
relativa alla Portovesme Srl, presieduto dal ministro delle
Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal sottosegretario
con delega alle crisi d'impresa, Fausta Bergamotto.
L'incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti
dell'azienda, della Regione Sardegna, delle organizzazioni
sindacali e delle istituzioni locali.
L'annuncio è giunto a poche ore dall'incontro di ieri, a
Palazzo Piacentini, tra il ministro Urso e il ceo di Glencore,
Gary Nagle, durante il quale il titolare del Mimit aveva
manifestato - come si legge in una nota del ministero - "la
contrarietà del Governo al piano di dismissione di Portovesme,
invitando l'azienda a compiere uno sforzo concreto per il
rilancio del sito. Le richieste avanzate da Urso si sono
tradotte, oggi, in un impegno condiviso da tutte le parti
coinvolte, in primis l'azienda, a individuare tutte le possibili
soluzioni industriali per rilanciare l'intero sito di
Portovesme, garantendo le produzioni e la salvaguardia dei
livelli occupazionali". Alla luce di ciò, il Mimit ha chiesto
alla proprietà "il posticipo del programma di spegnimento della
linea zinco per consentire un miglior confronto con i possibili
soggetti investitori".
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy fa sapere che
"da parte sua, condurrà entro dicembre una missione tecnica
propedeutica alla ricerca di nuovi investitori con progetti
industriali compatibili con le attività attualmente presenti nel
sito di Portovesme e avvierà, con Glencore, un approfondimento
volto a individuare possibili soluzioni agli elevati costi
energetici".
Glencore, per Portovesme avanti studio progetto riciclo batterie
"La Glencore si è impegnata a fornire al Ministero aggiornamenti regolari sui progressi dello studio di fattibilità del progetto di riciclo dei materiali delle batterie. Il Ministero è in attesa di conferma da parte della Commissione Europea sulla candidatura di Portovesme e si è espresso a favore del progetto". Lo fa sapere la Glencore, la multinazionale proprietaria dello stabilimento Portovesme srl del Sulcis al termine dell'incontro al Mimit sulla vertenza della fabbrica del Sulcis. "Durante il gruppo di lavoro, Glencore ha espresso soddisfazione per i risultati dell'incontro di alto livello e ha ribadito la propria fiducia nel mantenimento di un dialogo costruttivo con tutte le parti interessate, a partire dalla disponibilità nell'organizzare una visita del sito insieme al Dipartimento entro la fine dell'anno - si legge in una nota dell'azienda - Il Ministro ha annunciato un accordo raggiunto ieri durante l'incontro con l'amministratore delegato della Glencore, Gary Nagle, e il responsabile delle attività industriali dello zinco, Suresh Vadnagra. L'accordo avvia le discussioni con il Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Mimit per esplorare l'interesse di terzi a rilevare o riutilizzare sezioni di Portovesme attualmente inattive o sottoutilizzate".
Sindacati Sulcis, 'incontro è insoddisfacente'
Sindacati del Sulcis insoddisfatti dell'incontro al Mimit sulla vertenza della Portovesme srl. Per Emanuele Madeddu della Fictem Cgil, "non viene risolto il tema più importante, cioè quello di fermare la procedura di fermata della linea zinco. La proposta di cercare sul mercato possibili nuovi player ha una logica soltanto se nel frattempo la Glencore decide di non fermare la linea zinco, altrimenti stiamo parlando soltanto di iniziative estemporanee, ma che non trovano poi concretezza - dice all'ANSA - Per il resto, tutto quello che è legato alla prospettiva, come abbiamo già detto altre volte, noi siamo pronti a discuterlo, ma in questo momento la priorità è dare continuità lavorativa: e la continuità lavorativa può essere data solo non fermando la linea azienda". "La riunione di oggi un'altra volta ci lascia l'amaro in bocca - osserva Vincenzo Lai della Femca Cisl - ancora una volta la Portovesme srl non ritorna indietro sulla questione della linea zinco. Sicuramente l'unica cosa di positivo è il fatto che abbia presentato il progetto sul litio al governo, ma questo non ci può rasserenare, anche perché noi abbiamo la necessità e continuiamo a battere sul fatto che fino alla presentazione del progetto deve tenere gli impianti in marcia". Anche la Uiltec con Pierluigi Loi, non ritiene positivo l'incontro di oggi a Roma. "Anzi è negativo perché l'azienda di fatto è rimasta nelle sue posizioni e quindi prosegue nella chiusura della linea zinco. L'unica apertura che c'è stata è quella che ha fatto il ministro Urso, dopo aver parlato nella giornata di ieri con l'amministratore delegato di Glencore, nella quale si aprirebbe la possibilità di una cessione a terzi dello stabilimento delle produzioni di zinco e di piombo. Chiaramente questa è una possibilità tutta da costruire che al momento non garantisce l'occupazione ai lavoratori o perlomeno a tutti quei contratti che ci sono in scadenza nell'immediato. Noi chiediamo che si avvii un percorso certo che porti alla ripresa produttiva del sito che noi e il governo riteniamo strategica per l'Italia e per la Sardegna".
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