"Oggi commemoriamo non solo un
evento storico, ma anche i valori di democrazia e di libertà di
un popolo che sono alla base della nostra Carta costituzionale".
Così il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, il primo alla guida
di una maggioranza di centrodestra, presenziando oggi ad Ancona
alle celebrazioni per il 79/o anniversario della Liberazione dal
nazifascismo della città a Porta Santo Stefano, dove il 18
luglio 1944 giunsero i soldati del Secondo Corpo d'Armata
polacco guidato dal generale Wladyslaw Anders.
"Questo evento - ha aggiunto - non è solo un prezioso segno
di memoria, ma anche di amicizia tra i popoli che si ravviva
ogni anno all'insegna di questi ideali, con il ripudio di ogni
guerra e la consapevole e attiva promozione della pace". Un
concetto ripreso anche dall'ambasciatore della Polonia Anna
Maria Anders, figlia del generale Anders, presente alla
manifestazione assieme alle autorità militari, civili e
religiose e ad esponenti delle associazioni partigiane e
antifasciste. La guerra va ripudiata, ma - ha osservato - "in
questo momento in cui l'Ucraina combatte con ogni forza contro
l'invasione russa, la Polonia e l'Italia ancora una volta si
trovano a condividere gli stessi valori". Un appello alla pace e
al disarmo è arrivato da Dino Spanghero membro del Comitato
nazionale Anpi, che ha citato l'art. 11 della Costituzione.
Dopo i discorsi di rito sono state deposte sul muro di Porta
Santo Stefano le corone di omaggio ai caduti: una del Comune di
Ancona, una dell'Anpi e una dell'ambasciata polacca, benedette
dall'arcivescovo di Ancona e Osimo Angelo Spina. Le
celebrazioni sono poi proseguite al Parco del Pincio con la
deposizione di corone sotto il Monumento della Resistenza di
Pericle Fazzini e continueranno in serata con tre eventi
culturali alla Mole Vanvitelliana di Ancona dedicati alla
Polonia.
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