La vecchiaia a 360 gradi.
Analizzata nella storia e nell'attualità, nel suo impatto sullo
Stato Sociale, ma anche nella dimensione esistenziale e sociale.
La figura dell'anziano nella dinamica dei rapporti
generazionali, nella sua ricezione nell'ambito della cultura,
come soggetto nella letteratura, con uno sguardo non solo a
quella italiana, e nell'arte, con un particolare riferimento
alla pittura.
Sono questi, in sintesi, i contenuti di un originale convegno
di studi - una due giorni - che si tiene a Milano il 16 gennaio
al Museo del Risorgimento a Palazzo Moriggia. E il giorno
successivo, il 17, al Teatro Franco Parenti.
Giovedì, per esempio, Damiano Rebecchini parlerà de La
vecchiaia nei diari di Lev Tolstoj e Vittorio A. Sironi de
L'anziano nella società contemporanea. Venerdì dopo un
intervento, fra gli altri, di Ada Gigli Marchetti, presidente
dell'Istituto Lombardo di Storia Contemporanea, Giorgio
Cosmacini analizzerà Che fine ha fatto la vecchiaia?, Beatrice
Del Bo si soffermerà su Testimonianze sulla longevità nel
Medioevo e Germano Maifreda su Vecchiaia e previdenza sociale
nella storia economica italiana.
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