E' morto a Varese, la sua città,
Carlo Lucchina, per dieci anni direttore dell'assessorato alla
Sanità di Regione Lombardia.
Nato l'8 dicembre 1949, dopo un inizio nel settore privato è
entrato nella pubblica amministrazione nel 1970, quando è stato
assunto alla Provincia di Varese, di cui è diventato direttore
generale. Dopo una breve parentesi come direttore dell'ospedale
di Circolo di Varese, è stato chiamato da Roberto Formigoni alla
direzione dell'assessorato alla Sanità di Regione Lombardia dove
è rimasto dal primo gennaio 2003 al 31 dicembre 2013, diventando
un referente essenziale anche all'interno del sistema sanitario
(ha fra l'altro fatto parte di diversi tavoli ministeriali come
quello per la definizione dei lea). Coinvolto, e assolto, in
diverse inchieste è stato uno degli attuatori della riforma
della sanità lombarda.
"Non mi do mai per vinto, per darmi per vinto devono
ammazzarmi fisicamente" aveva detto con la sua voce roca da
fumatore incallito. L'unica condanna lo scorso giugno in appello
da parte della Corte dei Conti per il rifiuto della interruzione
delle terapie che tenevano in vita Eluana Englaro, da 17 anni in
stato vegetativo, che costrinse il padre a trasferirla in
Friuli-Venezia Giulia. Lucchina è stato condannato a pagare
all'erario i 175mila euro che il Pirellone ha dovuto risarcire a
Englaro per il trasferimento. Ma anche in questo caso era pronto
a valutare il ricorso in Cassazione.
"Grazie al suo contributo - hanno sottolineato il governatore
Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Guido Bertolaso - il
nostro sistema sanitario regionale ha raggiunto livelli di
eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale. La
sua dedizione e il suo impegno instancabile per il bene comune
resteranno un punto di riferimento per tutti noi".
"La sua vitalità, il suo dinamismo, la sua visione
lungimirante, la sua determinazione e la sua autorevolezza lo
hanno reso un esempio unico e ispiratore per tutti coloro che
hanno avuto il privilegio di lavorare con lui", hanno aggiunto.
"E' morto un grandissimo amico, forse il più grande esperto
in materia di amministrazione sanitaria. E' stato il direttore
generale della grande sanità lombarda" ha sottolineato
Formigoni.
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