Carlo Felice di Genova stracolmo
ieri sera per "Traviata". L'opera verdiana costituisce uno dei
titoli di maggior richiamo della stagione lirica e il tutto
esaurito era ampiamente prevedibile. L'allestimento proposto era
quello prodotto a Genova nel 2016 e ripreso nel 2018, a firma
del regista Giorgio Gallione e dello scenografo Guido Fiorato.
Una scena spoglia, dominata da un grande albero che rappresenta
la vita di Violetta e nell'ultima scena sradicato. Dominano il
bianco e il nero con l'unica eccezione del rosso del sangue di
cui sono intrisi i fazzoletti di Violetta.
Una impostazione tragica perché nella visione registica la morte
della protagonista è già annunciata nel Preludio e tutta l'opera
si svolge come una sorta di flashback funereo: si pensi alle due
feste con tutti i partecipanti vestiti di nero. Un'idea
indubbiamente originale con qualche eccesso che potrebbe
evitarsi: ad esempio l'accanimento di Alfredo nel gettare le
banconote addosso alla povera Violetta, oppure i troppi
interventi coreografici (lodevoli tuttavia sul piano qualitativo
dell'Ensemble Deos) che in taluni casi (ultimo atto) risultano
troppo distraenti. L'interpretazione di Gallione ha trovato
riscontro, comunque, nella lettura musicale di Renato Palumbo
che già aveva sottolineato proprio il senso di morte che si
avverte nel Preludio e non abbandona mai la protagonista. Una
lettura, la sua, incisiva, corretta, puntuale nel rapporto fra
palcoscenico e buca con alcuni momenti di notevole intensità
espressiva: basta pensare allo scontro fra Violetta e Giorgio
Germont o al grande concertato che chiude il secondo atto.
Ineccepibile il cast. Carolina Lopez Moreno, al suo debutto a
Genova, ha vestito i panni di Violetta con ammirevole autorità
facendosi apprezzare per la vocalità e per la presenza scenica.
Accanto a lei uno straordinario Roberto Frontali ha costruito un
Germont padre di rara duttilità: lo scontro con Violetta e poi
il successivo confronto con Alfredo sono risultati fra i momenti
migliori della recita. Francesco Meli ha restituito con il
consueto mestiere un Alfredo generoso e appassionato. Un trio
eccellente, insomma, affiancato da un gruppo all'altezza della
situazione da Andrea Porta a Carlotta Vichi, da Chiara Polese a
Claudio Ottino, Roberto Covatta, Francesco Milanese, Giuliano
Petouchoff e Filippo Balestra. Applausi calorosi. Prima replica
domani sera, ore 20.
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