"Rivolgiamo un appello al consiglio
regionale, alle forze partitiche di maggioranza e opposizione,
al Forum del Terzo Settore Lazio e a tutte le realtà culturali e
sociali di fermare la proposta di legge "Semplificazioni e
misure incentivanti il governo del territorio", già approvata in
Giunta. La delibera presentata dall'assessore all'urbanistica
Ciaccarelli interviene sulle norme regionali che riguardano i
teatri, le sale cinematografiche e i centri culturali
polifunzionali, modificandone radicalmente l'impianto a tutela
dell'attività prevalente culturale di questi spazi.
Questa proposta, se approvata in Consiglio, trasformerebbe
attraverso una serie di semplificazioni normative per il cambio
di destinazione d'uso, i cinema chiusi in attività
prevalentemente commerciali.
Tutti i cinema dismessi da 10 anni potranno diventare maxi
negozi con un cambio radicale della destinazione d'uso, e quelli
ancora in esercizio potranno trasformare il 50% e oltre della
propria superficie in spazi commerciali. In un colpo solo
verrebbe cancellata una fetta inestimabile del patrimonio
culturale di tutta Roma.
Un regalo alle società di profitto, spesso proprietarie
degli immobili, a cui la normativa attuale permette già
all'interno di teatri e cinema "l'esercizio di attività
commerciali, artigianali e di servizi, fino ad un massimo del 30
per cento della superficie complessiva, purché tali attività
siano svolte unitamente all'attività prevalente… realizzando
quindi un equo contemperamento tra libertà di iniziativa
economica e tutela di valori socio-culturali".
Trasformare un cinema in un supermercato è un pessimo film che
non vorremmo vedere". Lo scrive l'Arci in una nota.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA