(dell'inviato Alessandro Castellani)
A 16 mila da Parigi, dove il surf
cavalca l'onda in una delle location piu' insolite della storia
dei Giochi, ercava quella perfetta mentre il vento non dava
tregua. Leonardo Fioravanti pensava che, nelle acque di
Teahupo'o che conosce così bene, sarebbe stata la volta buona
per battere finalmente il suo amico Kanoa Igarashi, che è nato
in California a Santa Monica ma sportivamente gareggia per il
Giappone. Invece è andata male, di nuovo, e il surfista di
Banzai Beach a Santa Marinella, costretto ben presto ad emigrare
all'estero perché nel Mar Tirreno non sai mai quando puoi
allenarti, è fuori dall'Olimpiade, eliminato al secondo round.
Lascia Tahiti e quei posti che ama tanto. Che però ai Giochi
non gli hanno portato fortuna, perché ad andare avanti
cavalcando nel modo giusto le onde è stato Igarashi, comunque
non uno qualunque visto che a Tokyo, nell'esordio del surf nel
programma olimpico, è stato medaglia d'argento.
Il giapponese ha chiuso il round 2, quello dei ripescaggi, con
13.87 punti totali, mentre Fioravanti si è fermato a 7.00,
quindi c'è stato poco da fare, con Igarashi bravo fin
dall'inizio a scegliere le onde migliori e quindi con tre
punteggi di fila molto buoni. Non bene invece Leo, con al
massimo il 5.67 nell'onda 1 e solo 1.33 nell'onda 2: veramente
troppo poco per poter andare avanti.
"Ho fatto degli errori, e devo studiarli - le parole
dell'azzurro a fine gara -. Peccato, perché è sempre un onore
rappresentare l'Italia. Ma sono ancora giovane e anche, se sono
stati commessi degli errori, guardo avanti". "Qui avevo le carte
in regola per fare bene, nonostante condizioni dure e non
semplici - dice ancora -, ma Kanoa non ha commesso sbagli: ha
scelto delle buone onde, io no. I miei errori sono state le
priorità. Sulla tavola sei tu e l'oceano, bisogna sapere trovare
le onde giuste e qui non mi è successo".
Peccato, perché se fosse passato il prossimo avversario di
Fioravanti sarebbe stato un mito di chi cavalca i muri d'acqua,
il brasiliano Gabriel Medina, tre volte campione del mondo,
grande amico di Neymar, e che nel 2022 un po' per lo stress di
non aver ancora assimilato la sconfitta dell'anno prima, "per
colpa dei giudici" nella semifinale olimpica proprio contro
Igarashi, un po' per ciò che gli aveva provocato dentro se
stesso la pandemia decise di fermarsi per "prendermi cura della
mia salute mentale". Poi è tornato dopo aver vinto certi demoni,
e adesso cerca la medaglia d'oro in mezzo al mare di Tahiti.
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