Il personaggio di don Marzio,
protagonista della commedia "La bottega del caffè" di Carlo
Goldoni, ha sempre attratto l'attenzione dei principali attori
del teatro italiano, da Salvo Randone a Tino Buazzelli, da
Giulio Bosetti a Pino Micol, e altrettanto importanti registi,
da Luigi Squarzina a Maurizio Scaparro, da Edmo Fenoglio a
Gianfranco De Bosio. A misurarsi ora col celebre personaggio
goldoniano è Michele Placido, protagonista il 25 e 26 febbraio
prossimi della stagione di prosa del Teatro Comunale di Carpi,
nel modenese.
Fra i testi più famosi della prolifica produzione di Carlo
Goldoni (1707-1793), questa nuova produzione de "La bottega del
caffè" si avvale della regia di Paolo Valerio: "Portiamo sulla
scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, -
spiega il regista - la comprensione che l'autore mostra per
l'uomo (di cui ritrae con sottigliezza le virtù ed i lati
oscuri) il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura,
per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi
universali".
L'azione si svolge in un campiello veneziano, su cui
s'affaccia la "bottega" del titolo, dove alcuni personaggi,
clienti abituali o di passaggio, danno vita a divertenti vicende
nell'arco di una giornata, dall'alba a notte, durante il
Carnevale. Il microcosmo è composto da Ridolfo il caffettiere,
Pandolfo con la sua casa da gioco, la bellissima Lisaura,
ex-ballerina, ma fra tutti spicca don Marzio, nobile napoletano
in decadenza e inviso ai più, per il suo essere ambiguo e
pettegolo. Poi arriva Placida, che, travestita da pellegrina,
sta cercando il marito Flaminio, di cui ha perso ogni traccia.
Con Michele Placido saranno in scena il figlio Michelangelo
Placido insieme a Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester
Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco
Migliaccio, e Maria Grazia Plos. Lo spettacolo è coprodotto da
Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production e
Fondazione Teatro della Toscana. Sabato 25 sipario alle 21,
domenica 26 alle 16.
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