Il basco Amets Arzallus Antia, lo
scrittore più amato da Papa Francesco, l'argentino Fernando
Bermudez, Maurizio De Giovanni e i procuratori Gratteri, Cantone
e De Lucia, i disegnatori di Topolino e la Pimpa, Antonio Polito
con De Gasperi, Pino Imperatore con Virgilio. E ancora i ricordi
di Kerouac, Pirandello e Kafka, Patrizio Oliva che racconta le
Olimpiadi, Lercio, per riflettere sorridendo; e il direttore de
«Il Mattino» Napoletano. Parte da oggi la settima edizione di Un
Borgo di Libri, il festival letterario che si tiene a
Casertavecchia, borgo medioevale del capoluogo della Reggia.
Trentaquattro appuntamenti in undici giorni e altri ne
arriveranno per altrettante serate all'insegna del divertimento,
della cultura e della riflessione. "Intelligenza naturale -
spiega il curatore della rassegna Luigi Ferraiuolo - perché
abbiamo parlato troppo della artificiale e ci siamo dimenticati
di quella vera: la naturale. Già Omero parlava di robot e
intelligenza artificiale nell'Iliade: è un tema che ritorna
perché ogni sogno di uno scrittore, quando s'imprime su carta
prima o dopo diventa realtà. Solo un festival letterario perciò,
può farci riflettere sul nostro futuro e su dove stiamo andando,
facendoci confrontare sui sogni o le paure della letteratura".
Un festival che vuole continuare a stupire anche e soprattutto
perché quella di quest'anno sarà una rassegna "controcorrente":
a ogni ospite sarà anche posta una domanda sull'intelligenza
naturale. Un inno alla "resistenza" dinanzi all'avanzata
prepotente dell'intelligenza artificiale che, neppur troppo
lentamente, conquista spazi e terreni propri della nostra vita
quotidiana. Ecco allora, in soccorso, il riferimento alla
celebre frase del ventiseiesimo canto dell'Inferno dantesco
"fatti non foste a vivere come bruti" - sottotitolo del tema del
festival - che scioglie ogni dubbio sulle intenzioni di questa
edizione 2024 di "Un Borgo di Libri": aprire la mente, allargare
gli orizzonti, pensare con la propria testa e non lasciare che
le macchine, per quanto intelligenti, prendano il sopravvento
sulla quotidianità. Un tema che ritorna anche nell'immagine del
festival: Siffridina che uccide il drago robotico dell'Ai,
disegnata dal fumettista Simone Vignoni.
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