(di Clemente Angotti)
Una "full immersion"
multiemozionale e benefica nella natura e nei suoi elementi. A
costo zero e, anzi, in grado di generare anche consistenti
risparmi.
Dal Piemonte alla Toscana, dal Trentino al Lazio, al Friuli
Venezia Giulia, al Molise: sono tante le regioni dove è stata
adottata la Foresta Terapia - basata sull'ottenimento del
benessere psicofisico grazie all'utilizzo delle proprietà
benefiche della natura - che adesso approda anche in Calabria,
nella Sila Catanzarese in uno degli angolo più vocati del Parco
nazionale della Sila. Qui, si lavora da tempo su questo filone e
lo scorso 11 maggio è partito il primo webinar del corso di
formazione in "Consulente facilitatore in Forest Therapy nel
Parco della Sila": a partecipare esperti dell'associazione Aimef
(Associazione italiana di medicina forestale) e i candidati
individuati dall'Ente Parco e dal Comune di Taverna, in veste di
cofinanziatori. L'iniziativa sui avvale della supervisione
scientifica del prof. Attilio Parisi, rettore dell'Università
degli Studi di Roma "Foro Italico", in partnership con il
prof.Guido Giarelli del Dipartimento di scienze della salute
dell'Università degli Studi di Catanzaro e direttore del master
executive in Medical Humanities-Scienze Umane in Medicina.
Promotore dell'iniziativa è Rosario Amelio, medico esperto di
scienze olistiche, ex assessore comunale e referente provinciale
Aimef, che ha ideato e promosso la prima stazione sperimentale
in Calabria di Forest Terapy, una pratica sia preventiva che
curativa e riabilitativa, avviata sin dagli anni'80 in Giappone,
rivelatasi particolarmente efficace per gestire lo stress e
rafforzare le difese immunitarie. Il concetto di base è molto
semplice: utilizzare al massimo le potenzialità che nascono
dall'incontro tra uomo e natura. In altre parole, un sistema
alternativo e privo di controindicazioni per ottenere i massimi
benefici dai boschi intesi come autentiche e inesauribili
miniere di benessere. La foresta terapeutica, "Shinrin Yoku" in
giapponese o Forest Bathing "Bagno nella foresta" o immersione
forestale, poggia i suoi fondamenti su dati convalidati dalla
comunità scientifica internazionale. Come si esplica? Si
passeggia sui sentieri in mezzo alle piante respirando
profondamente. Dalle essenze degli alberi, infatti, si liberano
dei terpeni, preziosi composti organici volatili e componenti
degli oli essenziali, che sono dei potenti antinfiammatori.
Sostanze prodotte e rilasciate in modo naturale tanto dalle
radici quanto dalle foglie degli alberi, che riescono a
stimolare l'apparato immunitario. Camminare nel bosco oltre a
ritemprare la mente equivale, quindi, anche a curarsi. E non è
necessario fare alcunché: può essere sufficiente riposare
limitandosi semplicemente a respirare l'aerosol naturale degli
alberi. L'hanno definita interazione benefica tra uomo e foreste
ma è molto, molto di più. Primo beneficio: gli alberi filtrano e
liberano l'aria dagli inquinanti ambientali, anche pollini.
Asmatici e allergici potrebbero gradirlo. In Calabria questa
grande opportunità nasce dalla sinergia tra l'Università degli
studi Magna Grecia di Catanzaro e il Comune di Taverna. A dare
il là è la presenza, in Sila, di un'area boscata tra le più
belle e suggestive del Paese da offrire per donare salute e
benessere.
Mettere in pratica il "bagno nella foresta" significa, secondo
gli esperti, vedere scendere i livelli di cortisolo con crollo
di ansia e stress. Inoltre si registrano evidenti miglioramenti
per ciò che concerne il sistema nervoso. In contemporanea
aumentano i linfociti natural killer che combattono le
infiammazioni e consentono di ottenere, a breve, una diminuzione
nel consumo di farmaci calcolata intorno al 30% in meno. Un
bagno di salute.
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