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Pisu, 'il mio fantasy distopico metafora della realtà'

Pisu, 'il mio fantasy distopico metafora della realtà'

Alle Giornate degli Autori Nina dei lupi con Ciocca e Rubini

ROMA, 30 agosto 2023, 16:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una sciagura, rappresentata da un'improvvisa tempesta solare che spegne all'improvviso ogni dispositivo elettrico e elettronico sul pianeta, dai pali della luce alle auto, dai computer ai telefoni e lo rende quasi del tutto infertile. È l'evento che spinge il mondo verso l'apocalisse in Nina dei lupi, il fantasy distopico di Antonio Pisu, liberamente tratto dall'omonimo libro di Alessandro Bertante (del 2011, ripubblicato ora ad hoc dalla Nave di Teseo), al debutto tra le proiezioni speciali delle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia e dal 31 agosto in sala con Genoma Films (anche produttrice). A guidare la trama un cast guidato dalla giovanissima Sara Ciocca (in una impressionante prova d'attrice), insieme fra gli altri a Sergio Rubini, in un ruolo inedito, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci, Davide Silvestri, Tiziana Foschi (anche cosceneggiatrice), Caterina Gabanella, Fabio Ferrari e Paolo Rossi Pisu. L'attualità del romanzo di Bertante "è quello che ci fa fatto innamorare del libro. Crea una forte metafora del mondo di oggi - spiega all'ANSA Pisu -. Il mondo finisce a causa dell'interruzione di qualsiasi tipo di apparecchiatura elettronica, le stesse di cui oggi siamo schiavi". Nel romanzo "la 'sciagura' è un morbo. A noi sembrava qualcosa già di troppo visto e poi era una bella occasione per far vedere un mondo che finisce a causa nostra".
    La storia si concentra su un piccolo paese di montagna, al centro di un'antica leggenda, dove la terra è rimasta fertile: un dono che gli abitanti proteggono isolandosi. L'enigma del luogo è incarnato da un'adolescente, Nina (Ciocca), trovata neonata proprio nel giorno della sciagura. La teenager ha un misterioso potere legato alla natura che porta i suoi conterranei ad additarla e chiamarla strega. Quando l'arrivo di un viandante, Fosco (Rubini), e di una banda di predoni sconvolge la loro realtà sarà Nina l'unisca speranza per salvarsi da un nuovo violento ordine. Tra i legami dell'attualità della storia anche l'atteggiamento di chiusura dei paesani: "Condividere è accogliere. Noi invece viviamo in mondo in cui si vogliono costruire muri per dividere, basti pensare al nodo dei migranti".
   

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