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Giubileo: 25 chilometri e 7 chiese, il pellegrinaggio dei romani

Giubileo: 25 chilometri e 7 chiese, il pellegrinaggio dei romani

Inventato da Filippo Neri, lo ricorda un nuovo libro

CITTÀ DEL VATICANO, 22 dicembre 2024, 18:43

di Manuela Tulli

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' inserito nel sito ufficiale del Giubileo il pellegrinaggio caro ai romani, quello che si fa lungo venticinque chilometri che si snodano all'interno della città, toccando le principali basiliche di Roma, per raggiungere anche la campagna romana. E' la visita delle Sette Chiese di cui parla anche il libro "Filippo Neri", firmato da Pina Baglioni e pubblicato in questi giorni dalle edizioni Ares.
    Il santo nato a Firenze ma vissuto quasi tutta la vita a Roma, noto per gli scherzi e la sua fede interpretata come gioia pura, fin dal suo primo anno di sacerdozio aveva inventato con i suoi amici questo pellegrinaggio tutto romano. Ma il giovedì grasso del 1552 si svolse la prima edizione di questo "carnevale cristiano", come definito nel libro dedicato al santo.
    Il pellegrinaggio delle Sette Chiese era un cammino di fede ma anche una occasione per divertirsi insieme. Quando si arrivava alla vigna dei Savelli, presso la Caffarella, "tutti sedevano sui prati e mangiavano pane, salame, uova e cacio, sorseggiando un po' di vino", ricorda il libro. Non mancava la musica con l'organo, i liuti e la fanfara di Castel Sant'Angelo.
    La biografia racconta il santo che, arrivato a Roma dalla Toscana a soli 19 anni, conquistò subito il cuore dei romani.
    Filippo Neri girava per le strade della città santa "per il suo singolare apostolato ambulante proposto a nobili e straccioni, giovani e vecchi, ladruncoli e strozzini, ignoranti e colti".
    "Nessun santo ha riso e ha fatto ridere al pari di lui", si legge ancora nel testo.
    Non è un caso che, a distanza di oltre cinque secoli (nato nel 1515 e morto nel 1595), il santo resta un punto di riferimento nelle catechesi rivolte ai più giovani. Anche il Papa, che ha più volte ribadito quanto sia importante il senso dell'umorismo e soprattutto il saper ridere di se stessi, cita spesso nei suoi discorsi quello che è conosciuto come "il santo della gioia". Un personaggio che piace anche ai non credenti e che è stato proposto anche al cinema nei film "State buoni se potete" (1983) e "Preferisco il Paradiso" (2010).
    Filippo Neri è stato proclamato santo da Papa Gregorio XV nel 1622, insieme ad altri personaggi che hanno scritto la storia della Chiesa di quel periodo: Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa d'Avila e Isidoro Agricola.
   

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