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Nel 2000 i Papaboys, ora la nuova Woodstock della fede

Nel 2000 i Papaboys, ora la nuova Woodstock della fede

A Tor Vergata il raduno dei giovani, come allora insieme per pace

CITTÀ DEL VATICANO, 20 dicembre 2024, 14:18

di Nina Fabrizio

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' uno dei grandi eventi giubilari più in là da venire ma la Giornata dei Giovani nell'ambito del Giubileo 2025 si presenta già come la nuova Woodstock cattolica capace di abbattere nuovi record del movimentismo cattolico giovanile e di incidere, almeno nelle intenzioni, su una nuova generazione di cattolici di tutto il mondo.

Prevista per i giorni che vanno dal 28 luglio al 3 agosto, già il luogo prescelto per la manifestazione è fortemente evocativo. Si terrà a Tor Vergata, proprio dove 25 anni si fa si tenne l'analoga Giornata con San Giovanni Paolo II, entrata nella storia, non solo della Chiesa, per aver riunito 2 milioni di giovani da tutto il mondo nella promessa reciproca di un futuro di pace e di speranza.

Allora la grande spianata alla periferia di Roma si riempì all'inverosimile di quelli che furono subito ribattezzati come i "Papaboys", "le sentinelle del mattino" come li chiamava Wojtyla, giovani che avevano deciso di stringere con un Papa anziano e malato un patto di amicizia e solidarietà in vista di un mondo più fraterno. Fu un evento dal grande impatto emotivo, in cui in qualche modo confluiva tutta la spinta e l'anelito di speranza sbocciata dal crollo del Muro di Berlino anche se solo l'anno successivo il mondo dovette subire la terribile "doccia fredda" dell'attacco terroristico alle Torri Gemelle dell'11 Settembre.

Un turning point della storia che ha determinato una inversione di rotta rispetto a quelle che erano le diffuse aspettative di un mondo più libero e pacifico per tutti, dalle frontiere aperte. Le conseguenze si pagano in qualche modo ancora oggi. Lo stesso mons. Rino Fisichella, pro-Prefetto del Dicastero dell'Evangelizzazione, 'regista' del Giubileo 2025, ha candidamente ammesso di recente che la Chiesa di oggi non si aspetta i numeri di allora. La minaccia terroristica, le nuove esigenze di sicurezza, il contesto determinato dalle guerre in corso, costringono ad essere meno ottimisti. C'è poi da tenere conto delle attuali disposizioni del ministero dell'Interno che richiedono la presenza di un poliziotto ogni 250 pellegrini, circostanza che necessariamente penalizza l'organizzazione di grandi eventi. Le stesse scuole e parrocchie hanno oggi norme più rigide per l'ospitalità dei ragazzi e delle ragazze.

Nonostante questi aspetti 'securitari', la Giornata dei giovani, che vanta comunque alle spalle diverse Gmg mondiali tutte di successo, non ultima quella di Lisbona con oltre 350mila giovani riuniti con papa Francesco nell'estate del 2023, è una di quelle su cui l'intera Chiesa cattolica scommette di più. "Di quella Giornata del Duemila - afferma mons. Fisichella - si ricorda ancora il clima di festa e la straordinaria sintonia con il Papa dei giovani provenienti da ogni angolo della Terra. L'immagine di quell'immenso raduno rimane come l'icona stessa di tutto l'Anno santo. Due milioni di giovani in una grande spianata, tra canti, preghiere, l'entusiasmo e l'allegria di incontri unici e irripetibili".

Allora, grazie a un Fondo di solidarietà, dall'Africa, dall'America del Sud, dall'Asia, parteciparono assieme ai loro coetanei più fortunati, giovani del Burundi, del Sudan, del Rwanda, della Colombia, del Chiapas, della Sierra Leone dei "bambini soldato". "Alcuni di loro - ricorda il presule - per la prima volta avevano trascorso un intero mese in allegria e fraternità, lontani dalle difficili realtà caratterizzate dalla guerra, dalla povertà più estrema, dai lutti. Non era un'oasi quella Giornata, era un evento che poneva i giovani al centro del mondo". Ed è questo l'obiettivo 25 anni dopo, mettere i giovani con la loro legittima rivendicazione di un mondo più accogliente, libero e fraterno al centro della scena. Non una bolla, dunque, ma una goccia capace di farsi onda e travolgere muri e resistenze. La macchina organizzativa, partita con qualche ritardo per le incertezze generali, è ora caricata al massimo. Le diocesi di tutto il mondo hanno aperto le iscrizioni con il ricco programma di eventi. Si parte lunedì 28 luglio con gli arrivi; il martedì ci sarà una messa di benvenuto della diocesi di Roma in piazza San Pietro; mercoledì 30 e giovedì 31 sono previste attività di carattere culturale, artistico e spirituale. Quindi l'intera giornata del venerdì vedrà la possibilità di ricevere la comunione al Circo Massimo.

Sabato 2 agosto l'appuntamento è con l'animazione con musica e testimonianze a Tor Vergata, quindi la veglia con Francesco in serata e la domenica la messa finale presieduta dal Pontefice.

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