(di Fausto Gasparroni)
Papa Francesco lancia
ancora un forte richiamo alla necessità di tutela e protezione
verso i bambini. E lo fa dedicando la catechesi dell'udienza
generale a un'ampia e durissima denuncia, non solo contro gli
abusi sessuali sui minori, ma anche contro ogni forma di
sfruttamento, di lavoro infantile, di 'schiavizzazione'.
"Ancora oggi nel mondo, centinaia di milioni di minori -
afferma -, sono costretti a lavorare e molti di loro sono
esposti a lavori particolarmente pericolosi. Per non parlare dei
bambini e delle bambine che sono schiavi della tratta per
prostituzione o pornografia, e dei matrimoni forzati. E questo è
un po' amaro".
Sono molti "i modi in cui i bambini subiscono abusi e
maltrattamenti". E "l'abuso sui minori, di qualunque natura esso
sia, è un atto spregevole, è un atto atroce. Non è semplicemente
una piaga della società, no, è un crimine! È una gravissima
violazione dei comandamenti di Dio. Nessun minore dovrebbe
subire abusi. Anche un solo caso è già troppo". Da qui la
necessità di "risvegliare le nostre coscienze, praticare
vicinanza e concreta solidarietà con i bambini e i ragazzi
abusati", e favorire le opportunità di "luoghi sicuri in cui
crescere sereni".
Il Papa cita dei casi concreti e che suscitano sconcerto e
raccapriccio: come il fatto che in un Paese dell'America Latina
si "schiavizzano" i bambini nella raccolta dei mirtilli, perché
"ci vogliono mani tenere". O la vicenda in Argentina di un
ragazzo rapito, di cui si sono perse le tracce, e "una delle
ipotesi è che sia stato mandato per togliere gli organi, per
fare trapianti. E questo si fa, lo sapete bene. Questo si fa!
Alcuni tornano con la cicatrice, altri muoiono".
Secondo Francesco, "combattere lo sfruttamento, in
particolare quello minorile, è la strada maestra per costruire
un futuro migliore per tutta la società". E invita a chiedersi:
"io cosa posso fare? Prima di tutto dovremmo riconoscere che, se
vogliamo sradicare il lavoro minorile, non possiamo esserne
complici. E quando lo siamo? Ad esempio quando acquistiamo
prodotti che impiegano il lavoro dei bambini. Come posso
mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti
ci sono bambini sfruttati, che lavorano invece di andare a
scuola?". Per il Papa, "la consapevolezza su quello che
acquistiamo è un primo atto per non essere complici. Vedere da
dove vengono quei prodotti".
Bergoglio esorta poi a "richiamare le istituzioni, comprese
quelle ecclesiali, e le imprese alla loro responsabilità:
possono fare la differenza spostando i loro investimenti verso
compagnie che non usano e non permettono il lavoro minorile".
"Molti Stati e Organizzazioni Internazionali hanno già emanato
leggi e direttive contro il lavoro minorile, ma si può fare di
più. Esorto anche i giornalisti - aggiunge - a fare la loro
parte: possono contribuire a far conoscere il problema e aiutare
a trovare soluzioni. Non abbiate paura, denunciate queste cose".
Francesco chiude la sua catechesi con una preghiera di Santa
Teresa di Calcutta per i bambini e i loro diritti. Ma la vera
conclusione arriva con un piccolo fuori programma dopo
l'esibizione sul palco di artisti del circo Rony Roller: due
bambini corrono dal Papa inseguiti sul palco dalle mamme, il
Pontefice regala loro delle caramelle e ricorda: "Loro sono i
padroni, eh!".
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