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Archivio Charlie Chaplin, Cassazione conferma il dissequestro

Archivio Charlie Chaplin, Cassazione conferma il dissequestro

La procura di Aosta ha chiesto l'archiviazione del fascicolo

AOSTA, 14 settembre 2023, 14:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Restano dissequestrati i documenti dell'archivio di Charlie Chaplin che erano stati scoperti su un furgoncino alla frontiera con la Svizzera, al traforo del Gran San Bernardo, il 5 settembre 2022. La Corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso della procura di Aosta contro la revoca disposta nell'ottobre scorso dal tribunale del riesame.
    Si tratta di 49 scatoloni contenenti storyboard di pellicole come 'Luci della ribalta', 'Luci della città', 'Il monello', insieme a diversa corrispondenza riconducibile al grande cineasta del Novecento. Storyboard e lettere - secondo gli inquirenti - hanno provenienza lecita ma, ritenendo che non vi fosse il necessario permesso per portarli all'estero, le avevano sequestrate. Questi documenti - ha ricostruito anche la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia Romagna - erano stati dati in prestito alla Fondazione Cineteca di Bologna dall'Association Chaplin per la realizzazione del Progetto Chaplin, finalizzato alla digitalizzazione dell'archivio da mettere a disposizione dell'utenza online, prima di depositarli presso Montreux (Svizzera).
    Secondo la Cassazione mancano gli elementi per ricondurre al materiale sequestrato l'articolo del codice penale che punisce l'uscita o l'esportazione illecite di beni culturali (con la reclusione da due a otto anni e con la multa fino a 80.000 euro). Per i supremi giudici "non sussiste un legame culturale con il nostro paese e, a ben vedere, non sussistono elementi sufficienti per ritenere in generale il carattere culturale delle cose oggetto di sequestro: i beni per cui è processo si trovavano in Italia solo occasionalmente e per ragioni di natura transitoria, risoltesi le quali, in adempimento di appositi vincoli contrattuali, avrebbero dovuto fare ritorno nel paese di origine". 

Alla luce della pronuncia della Cassazione, la procura di Aosta ha chiesto al gip l'archiviazione del fascicolo. Erano indagati un dipendente della Cineteca di Bologna e il dirigente che lo aveva incaricato di portare a Montreux i documenti dell'archivio Chaplin.
   

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