Rinviata al 9 ottobre per la
discussione, l'udienza davanti alla Corte d'appello di Perugia,
presieduta da Paolo Micheli, per il processo di revisione per il
commercialista Andrea Rossi, condannato all'ergastolo in via
definitiva nel 2018 per l'omicidio di Vitalina Balani.
L'anziana, cliente del professionista, venne trovata senza
vita nel proprio appartamento di Bologna il 15 luglio 2006.
L'imputato, che si è sempre proclamato innocente, era
presente oggi in aula.
Alla base della richiesta di revisione una nuova perizia
medico legale, 18 anni dopo l'omicidio che, secondo la difesa,
sposta in avanti di circa otto ore l'orario
della morte della donna. Ad essere stato sentito in aula è stato
l'esperto incaricato della perizia, l'anatomopatologo Mauro
Bacci, secondo il quale il più attendibile range temporale per
la morte di Balani è compreso tra le 22 del 14 luglio e le 5 del
15.
Dalle sentenze invece il decesso era stato collocato tra le
13.30 e le 14 del 14 luglio. Il nuovo intervallo deriva
dall'analisi delle foto delle macchie ipostatiche, cioè dei
ristagni di sangue sul corpo della vittima. Un punto già
evidenziato dalla difesa che aveva puntato proprio sulla
necessità di far svolgere nuovi esami e la richiesta di
revisione, ovvero di riapertura del caso.
Inizialmente il decesso fu valutato come una morte
naturale, poi l'autopsia fece propendere per uno strangolamento.
La nuova perizia conferma l'asfissia acuta meccanica violenta
come causa della morte, con azione combinata di strozzamento o
strangolamento, provocato con laccio o mezzo rigido.
Per la difesa, rappresenta dall'avvocato Gabriele Bordoni,
lo spostamento in avanti dell'epoca della morte consentirebbe
all'imputato di dimostrare che aveva un alibi.
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