Comunque vada da lunedì sera Perugia avrà la prima sindaca della sua storia. Un dato statistico che andrà ad unirsi a quello politico nella sfida per il ballottaggio delle comunali tra centrodestra, con Margherita Scoccia, e centrosinistra, con Vittoria Ferdinandi. Entrambe appoggiate da liste civiche. Se vincerà Scoccia proseguirà il governo del capoluogo umbro della coalizione con Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia che ha espresso il sindaco uscente Andrea Romizi, reduce da due mandati. Nel caso di successo di Ferdinandi a Palazzo dei Priori, fino a dieci anni fa roccaforte della sinistra, arriverà un campo largo con Pd e Movimento 5 stelle.
Entrambe le candidate sindaca, divise al primo turno da un pugno di voti, hanno continuato fino all'ultimo momento con gli incontri con i cittadini sul territorio. In una campagna elettorale in qualche modo diversa da quelle degli ultimi anni e fatta soprattutto di confronto con cittadine e cittadini.
Nelle due settimane tra primo turno e ballottaggio a Perugia non si sono visti i segretari nazionali dei principali partiti.Lasciando spazio, appunto, alla partecipazione, anche se non sono mancate le polemiche. Soprattutto sui social.
Al primo turno Ferdinandi e Scoccia hanno entrambe sfiorato il 50 per cento dei voti e vanno al ballottaggio con una manciata di consensi a dividerle. Il dato definitivo ha assegnato a Ferdinandi, centrosinistra e civici, 40.922 voti, il 49,01 per cento del totale, e a Margherita Scoccia, centrodestra e civici, 40.324, pari al 48,29 per cento. Sono quindi 598 voti di differenza. Su un totale di 85.687 votanti, 44.260 le donne.
Ferdinandi e Scoccia hanno nettamente superato gli altri tre candidati sindaco, Massimo Monni fermo all'1,4, Davide Baiocco (0,76), e Leonardo Caponi (0,54).
Le elezioni perugine non hanno registrato apparentamenti. Monni ha comunque annunciato il suo sostegno personale a Ferdinandi, mentre non si è schierata la sua lista Perugia merita, e per la candidata del centrosinistra si è espresso anche Caponi, Pci - Perugia contro guerra e neoliberismo. Davide Baiocco, Forza Perugia e Alternativa Riformista-Italexit, ha annunciato la decisione di non schierarsi nel ballottaggio.
Nel 2014 Romizi ottenne al primo turno il 26,32 per cento dei voti contro il 46,56 di Wladimiro Boccali, centrosinistra, che passò al 41,98 al ballottaggio. Mentre il candidato del centrodestra balzò al 58,02 conquistando il Comune e riconfermandosi nel mandato successivo (al primo turno con quasi il 60 per cento). Oltre a Perugia, in Umbria vanno al ballottaggio anche Foligno, Orvieto, Gubbio e Bastia Umbra.
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