All'FCS Center è stato presentato
l'Annuario dello sport altoatesino con copertina dedicata
proprio alla squadra di calcio che sta facendo bellissima figura
in serie B.
Luogo e partner non sono stati causali, dunque, per la
presentazione del volume, avvenuta questa mattina (21 aprile)
presso il centro di allenamento della società biancorossa a Maso
Ronco, ad Appiano. Il presidente della Provincia Arno
Kompatscher, che è anche assessore allo sport, ha presentato
l'edizione 2022 dell'Annuario dello sport altoatesino 2022
insieme al capitano dei biancorossi, Fabian Tait, al direttore
dell'Ufficio Sport della Provincia, Armin Hölzl, e a Hannes
Kröss, responsabile di HK Media, che ha coordinato a livello
redazionale l'Annuario.
Il libro riassume, in 175 pagine, parole e immagini di
tutti i momenti salienti che hanno caratterizzato lo sport
altoatesino nel 2022: dalle cinque medaglie olimpiche di
Pechino, i bronzi di Dominik Fischnaller nello slittino, di
Dorothea Wierer nel biathlon sprint, e di Nadia Delago nella
discesa libera, nonché la doppietta bronzo-argento di Omar
Visintin nello snowboard cross, passando per il doppio titolo
mondiale del pallavolista Simone Giannelli e ai numerosi podi
mondiali e europei in varie discipline. A livello di squadre, si
aggiungono la rinnovata difesa del titolo da parte dei
calciatori altoatesini all'Europeada in Carinzia, la conquista
della Coppa Italia e dello scudetto da parte delle pallamaniste
brissinesi, il quinto posto della squadra nazionale di para ice
hockey a Pechino con ben sette atleti altoatesini in rosa e
molti altri risultati di rilievo. "L'annuario sportivo 2022
dimostra ancora una volta quanto l'Alto Adige sia una terra
sportiva di successo, con atleti unici che raggiungono grandi
traguardi con dedizione, ambizione, spirito agonistico,
diligenza e disciplina, ma anche sacrificio, e che sono modelli
di comportamento per giovani e meno giovani", ha sottolineato il
presidente altoatesino Kompatscher, che ha voluto rimarcare
quali siano le origini di questi successi. "Queste grandi storie
di sport partono dalle famiglie e dalle società, passando per i
media e dal mondo del volontariato: perché lo sport è una scuola
di vita", ha concluso il presidente altoatesino.
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