(di Alessandra Magliaro)
Le voci degli 'araldi della memoria'
come li chiama Liliana Segre, sono sempre meno. Per ragioni
anagrafiche i testimoni dell'indicibile sono ormai davvero
pochi. C'è chi ha fatto della testimonianza del campo di
sterminio una missione di vita, uno sforzo immane da dedicare a
chi non è sopravvissuto, documentando pubblicamente
quell'esperienza, riprovando il dolore altre mille volte e poi
c'è chi ha cercato di sopravvivere in silenzio. Non è semplice
per questo tenere conto di chi in Italia uscì vivo da
Auschwitz-Birkenau e dalle altre camere della morte per il più
folle dei progetti: lo sterminio di una 'razza', dunque il
genocidio, e di chi era diverso - gli omosessuali, i disabili, i
rom - oltre che gli oppositori politici.
Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, questa straziante
condizione di sopravvissuti alla Shoah, ai campi, alle marce
della morte e ai lunghi viaggi per tornare nei luoghi di
origine, spinge ad un conto di chi c'è ancora. In Italia,
accanto a persone instancabili in prima linea come Segre, Sami
Modiano, Edith Bruck ci sono ormai pochi altri.
Poi resteranno i libri, gli archivi, i documentari, le
testimonianze registrate, in una sorta di passaggio di consegne.
Secondo l'analisi dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane e
dello scrittore e storico Marcello Pezzetti, che cura il museo
di Roma, gli ebrei sopravvissuti sono ormai poco più di una
decina. A loro si aggiungono i pochissimi sopravvissuti ex
deportati non ebrei, come ricorda Dario Venegoni presidente
dell'Aned Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti,
medaglia d'oro al merito civile nel 2024 e fonte importante.
La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea
Cdec Onlus, primaria fonte italiana sul tema, ha una digital
library da consultare, mentre all'estero c'è tra le altre la
Shoah Foundation, supportata da Steven Spielverg
Ecco 14 nomi, 13 ebrei, in un elenco 'parziale':
SAMI MODIANO, 94 anni (da Rodi a Birkenau all'età di 13 anni. La
sua storia è nel libro di Walter Veltroni, Tana libera tutti);
EDITH BRUCK, 93 anni (scrittrice, regista di origine ungherese,
deportata a 13 anni prima ad Auschwitz e poi in altri campi di
sterminio: Dachau, Christianstadt, infine Bergen Belsen);
LILIANA SEGRE, 94 anni (senatrice a vita costretta a vivere
sotto scorta per le minacce razziste, numero di matricola 75190,
dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono
deportati ad Auschwitz, fu tra i 25 sopravvissuti di allora);
STELLA LEVI, come Sami Mondiano della comunità italiana a Rodi,
sopravvissuta ad Auschwitz, 101 anni; ALBERTO ISRAEL, anche lui
da Rodi, deportato ad Auschwitz a 17 anni, vive in Belgio
dedicando tutte le sue energie alle giovani generazioni 97 anni;
le sorelle di Fiume ANDRA E TATIANA BUCCI, rispettivamente 85 e
87 anni, testimoni dell'orrore più assurdo, quello degli
esperimenti di Mengele; ARIANNA SZÖRÉNYI, 91 anni anche lei di
Fiume (numero di matricola 89219, portata ad Auschwitz e poi a
Bergen Belsen dalla Risiera di San Sabba ad appena 11 anni come
racconta nel libro Una bambina ad Auschwitz, Mursia); GOTI
BAUER, 100 anni (nome di nascita Agata Herskovitz, straniera di
nascita, italiana d'adozione, nata in Cecoslovacchia, detenuta a
Fossoli, poi deportata ad Auschwitz-Birkenau. Matricola A-5372,
è da quasi 30 anni infaticabile testimone della Shoah con gli
studenti di Milano dove risiede); GILBERTO SALMONI, 97 anni,
presidente onorario di Aned Genova, ultimo sopravvissuto
genovese ai lager nazisti, attivo testimone, ebreo ma deportato
all'età di 16 anni a Buchenwald, come cattolico e con il
triangolo rosso dei dissidenti politici; STELLA DANA, milanese,
87 anni, deportata nel campo di concentramento di Bergen Belsen;
HANNA KLUGER WEISS, nata a Fiume, 96 anni, scrittrice, amica di
Goti Bauer anche lei di Fiume, dal '68 si è fatta testimone
attiva anche con viaggi della memoria in Polonia, vive in
Israele dove dirige un piccolo museo della Shoah a Nazareth
Illit.
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