Si è tenuta anche quest'anno la
tradizionale cerimonia cristiano ortodossa, in occasione
dell'Epifania, del lancio della croce nelle acque del Corno
d'Oro, estuario del Bosforo, il canale che separa le due sponde
della città di Istanbul. Dopo la messa presso il Patriarcato
ecumenico di Costantinopoli, che si trova nel quartiere di Fener
sulla sponda europea della città, il Patriarca Bartolomeo è
uscito dall'edificio per poi recarsi a piedi presso le rive del
vicino Corno d'Oro, dove ha lanciato in acqua la croce e una
cinquantina di fedeli, turchi e di altre nazionalità, si sono
tuffati per cercare di recuperarla.
Basilis Konstantinidis, arrivato dalla città greca di Drama,
è stato il nuotatore che è riuscito quest'anno a recuperare la
croce nelle acque del Corno d'Oro. La cerimonia rappresenta una
delle più importanti tradizioni per i cristiano ortodossi di
Istanbul, una minoranza formata da qualche migliaio di persone,
e si tiene annualmente il 6 gennaio non solo a Fener ma anche in
altri quartieri della città. L'evento ha registrato una grande
partecipazione, con circa 2mila persone provenienti non solo da
Istanbul ma anche dalla Grecia.
"Siamo davvero felici di essere qui oggi, per noi è davvero
qualcosa di molto importante, siamo davvero emozionate, non
riusciamo a descrivere questa sensazione", ha detto all'ANSA
Evi, una cinquantenne di Atene impiegata nel settore pubblico
che ha partecipato alla cerimonia, trovandosi in vacanza a
Istanbul con delle amiche. "Questa cerimonia è sempre stata
molto importante, anche se purtroppo la comunità greco ortodossa
è oggi molto più piccola di quanto era in passato", ha affermato
Onur Isci, 45enne professore turco di Scienze Politiche presso
l'Università 'Kadir Has' di Istanbul, che ha partecipato
all'evento assieme ad amici cristiano ortodossi in visita in
città. "Mi sono sentito davvero felice di essere qui assieme a
persone che danno valore a questa tradizione e apprezzo il fatto
che lo Stato turco e la municipalità di Istanbul garantiscano la
sicurezza per questo evento. È davvero bello sentirsi vicini a
questo lato multiculturale di Istanbul, un'occasione molto
rara", ha concluso il professore.
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