"Siamo tutti nelle mani del buon Dio.
Il ministro dell'Interno l'ho fatto e penso discretamente.
Adesso l'assoluzione toglie le scuse soprattutto alla sinistra
che diceva 'no Salvini non può occuparsi di immigrazione, di
sicurezza, di interni' perché ero sotto processo. Ho tante cose
da portare avanti al ministero dove sono però sicuramente
occuparsi della sicurezza degli italiani è qualcosa di bello ed
importante. Matteo Piantedosi ha tutta la mia fiducia, poi
ragioneremo sia con Giorgia sia con lui". Così Matteo Salvini
lasciando il Senato dopo il voto sulla manovra a chi gli chiede
di un suo ritorno al Viminale. Se "uno fa il ministro
dell'Interno e si occupa della sicurezza degli italiani per una
volta nella vita, gli rimane dentro tutta la vita". Ne ha
parlato con Meloni? "Se l'avessi fatto non lo racconterei a
voi".
Le ricostruzioni" che vorrebbero proprio Meloni contraria a un
suo ritorno al Viminale "sono come il calciomercato del Milan,
hanno la stessa attendibilità", sottolinea Salvini. Quanto
all'ipotesi di rimpasto rilanciata nei giorni scorsi anche dal
senatore della Lega Claudio Borghi, Salvini precisa che "non si
tratta di turnover: questo è un governo che gli italiani
apprezzano, è stabile abbiamo l'obiettivo di arrivare al 2027
sono assolutamente contento di quello che stiamo facendo, stiamo
investendo centinaia di miliardi per migliorare la rete
infrastrutturale italiana, sicuramente avere occupato il
ministero dell'Interno con risultati postivi è qualcosa che
ricordo con estrema gioia ed estremo orgoglio".
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