"Leggo nel Vangelo: l'uomo che guida
l'aratro non deve guardare indietro, altrimenti traccia solo
linee storte". C'è anche questo nella nuova vita, sportiva e
non, di Sofia Goggia che dopo la vittoria nella libera di sabato
scorso a Cortina, e il secondo posto di ieri in SuperG, si è
confidata con l' Osservatore Romano, al quale spiega di andare
avanti, "con lo stile dell'aratro, ma anche con le 3p: piccoli
passi possibili".
Al giornale vaticano racconta anche di essere stata sul punto
di mollare tutto dopo il grave infortunio del 5 febbraio
dell'anno scorso. Viene poi ricordato cosa scrisse la
campionessa bergamasca sui social dopo un altro infortunio,
quello che, a 23 giorni dai Giochi, rischiò di comprometterne la
partecipazione all'Olimpiade di Pechino '22,: "Scrisse di getto
in un post sui social: "Se questo è il piano che Dio ha
riservato per me, altro non posso fare che spalancare le
braccia, accoglierlo e accettarlo. E andare avanti". Ma poi andò
in Cina e conquistò una medaglia dell'argento che ebbe
dell'incredibile, visto ciò che le era capitato.
Tutto ciò a questa campionessa autodefinitasi primatista in
fatto di infortuni, ha fatto sviluppare un nuovo modo di vedere
le cose. "Oggi - racconta - mi sembra un sogno sciare dopo
essere stata ferma per quasi tutto il 2024: sono un'atleta
felice e grata di potermi presentare serena, libera alle gare.
Con la gioia di esserci, di avere un'altra opportunità.
Quando la gara non va come vorrei... beh, in altri tempi sarei
tornata a casa con un broncio così, arrabbiata con me stessa.
Adesso, forte dei momenti bui che ho vissuto, penso: domani sarò
di nuovo al cancelletto di partenza, sto bene, sono in piedi,
posso rimettermi in gioco. Anche perché, dice il
mio allenatore, in fondo sono solo gare di sci...".
È questa oggi l'arte di vincere di Sofia, che legge libri di
filosofia e alla domanda se il significato dello sport stia
davvero nella frase decoubertiniana "l'importante è partecipare"
risponde "Ma anche no! Quel mantra lo cambierei così:
l'importante è dare sempre il meglio, mettere tutto quello che
hai in quello che fai. Ma vincere non è mai tutto, perché non
dipende solo da te".
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