La Lega Serie A completa la sua governance e lo fa con una compattezza che in via Rosellini non si vedeva da tempo. Dopo l'elezione del nuovo presidente Ezio Simonelli a fine dicembre, Luigi De Siervo è stato rieletto amministratore delegato con 17 voti a favore.
E allo stesso modo sono passate a larga maggioranza anche le nomine dei quattro consiglieri di Lega (Fenucci, Giulini, Percassi e Scaroni), oltre a quella del consigliere indipendente (il manager Lamberto Tacoli). "C'è soddisfazione nel vedere una Lega finalmente compatta, c'è una compattezza che non si sono visti negli ultimi anni", ha commentato De Siervo, al terzo mandato, in conferenza stampa al termine dell'assemblea.
Non a caso, anche il neo presidente Simonelli, alla sua prima riunione dei club da numero uno della Lega, ha voluto sottolineare come il clima si sia rasserenato, con l'obiettivo di ripartire insieme. "Ho percepito un clima molto unito. Voglio essere anche il presidente di chi non mi ha votato ma che oggi mi ha manifestato grande supporto. Non ho sentito voci ostili. Lotito oggi mi è sembrato molto disponibile, voglioso di partecipare a questo processo di rasserenamento", le sue parole. L'occasione è stata quella giusta per Simonelli per tornare sugli scontri, sfociati anche in ambito legale, sulla sua elezione.
"La mia elezione era stata un po' inquinata da un procedura inesistente, il Tribunale ha attestato che tutto fosse conforme alla legge - ha spiegato -. Il tema della proclamazione è una invenzione, non esiste". Simonelli ha poi sottolineato come la vicenda della possibile violazione della clausola compromissoria da parte del Napoli, che ha presentato e poi ritirato un ricorso al Tribunale di Milano sulla sua elezione (oggi respinto), per lui sia una questione chiusa, anche se sul tema si attendono eventuali sviluppi in ambito federale. "Ho apprezzato che ieri sera De Laurentiis mi ha chiamato da Los Angeles per spiegare che per lui è stato un grande fraintendimento, posso dire che per me è un capitolo chiuso. Non mi occupo però di questioni federali", ha aggiunto.
Completata la governance, così, la Lega Serie A è pronta a tornare al lavoro per crescere. "Vorrei una Lega che pensi a far crescere la torta e non a rubarla, che non pensi ai litigi", le parole di Simonelli. Che tra gli altri temi guarda in particolare agli stadi ("un commissario unico per snellire il lavoro"), scommesse e non solo, in un confronto in particolare con il governo: "Sono tutti temi su cui il calcio vuole un riscontro dal governo: abbiamo il diritto e il dovere di chiedere cose nell'interesse di un movimento che vuole dire tanto per il Paese e per la credibilità che abbiamo all'estero", ha concluso il presidente.
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