Missione compiuta. Nave Vespucci si appresta a lasciare Mumbai per proseguire il suo tour mondiale ed è già tempo di bilanci per questa 28ma tappa che ha fatto registrare risultati positivi non solo in termini di affluenza di visitatori.
L'operazione Mumbai, dove la nave scuola della Marina Militare ha ormeggiato per la prima volta nella sua storia lunga 93 anni, aveva un obiettivo ancora più importante: segnare una svolta nelle relazioni economiche tra Italia e India dopo la firma in calce al piano quinquennale strategico tra i due Paesi apposta dai rispettivi premier, Giorgia Meloni e Narendra Modi, a margine del G20 svoltosi recentemente a Rio.
"Italia e India possono e devono diventare l'anello di congiunzione tra l'Europa e il Sud-Est asiatico", ha sottolineato oggi il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso incontrando i rappresentanti di alcune aziende italiane leader nei loro settori che da anni operano con successo sul mercato del Paese più popoloso del mondo, primato strappato alla Cina. Brembo, Marposs, Bauli, Coesia e Poltrone Frau sono eccellenze nazionali che testimoniano come sia possibile insediarsi nell'economia destinata a diventare la terza per dimensioni a livello mondiale nel giro di pochi anni. Certo, le difficoltà non mancano, ma la posta in gioco e la possibilità di cogliere importanti opportunità di business - secondo le indicazioni emerse nel corso degli incontri che si sono svolti nel Villaggio Italia allestito sul molo a cui ha attraccato Vespucci - sono un'occasione da non perdere.
"Le prospettive non sono mai state così buone", ha detto il presidente della Camera di commercio e industria italo-indiana Alessandro Giuliani. "E in Italia non c'è abbastanza consapevolezza del potenziale di incremento degli investimenti bilaterali".
A tutt'oggi le imprese italiane presenti in India sono circa 800 e solo la metà ha insediamenti produttivi nel Paese. Gli scambi commerciali sono arrivati quasi a 15 miliardi di euro, l'export dall'Italia verso l'India è cresciuto nel 2023 del 7,6% ed è costituito per il 40% da macchinari. Ma, ne è convinto Urso, è arrivato il momento di passare a una partnership più strutturata che punti anche sugli investimenti. Come quelli che le aziende siderurgiche indiane dovrebbero realizzare a Piombino (Jindal) e Taranto (per gli impianti ex Ilva ha espresso interesse la Vulcan Steel) e di cui il ministro ha parlato nel corso della sua visita a Mumbai prima di proseguire per New Delhi. Dove oltre a importanti imprese è in procinto di incontrare sei ministri dopo il bilaterale avuto qui con il titolare del dicastero dei porti.
Ma non sono solo i colossi dell'acciaio a guardare verso l'Italia. "L'interesse verso la possibilità di investimenti da parte di diversi fondi - ha detto l'amministratore delegato di Difesa Servizi Luca Andreoli - è stato tangibile, lo sapranno poi dire meglio in termini quantitativi gli amici del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Noi comunque l'abbiamo percepito in maniera molto forte". Andreoli, che guida la società in house del ministero della Difesa che realizza e supporta tutte le fasi delle iniziative legate al tour mondiale della Vespucci, si è poi detto "molto soddisfatto" dei risultati conseguiti durante tappa di Mumbai. "Anche se il Villaggio Italia continua ad essere aperto possiamo tirare un primo bilancio". Come per le precedenti esperienze - il tandem Vespucci-Villaggio Italia voluto dal ministro Guido Crosetto ha già portato le eccellenze del nostro Paese a Los Angeles, Tokyo, Darwin e Singapore - i risultati, ha osservato, sono stati superiori alle attese. "Ma devo dire che qui abbiamo registrato un margine di miglioramento anche in valore assoluto". La tappa nel porto della capitale economico-finanziaria dell'India "testimonia che questo Paese è sorprendente".
Durante i quattro giorni di apertura al pubblico il flusso dei visitatori che sono saliti su Vespucci e hanno potuto vedere da vicino una selezione dei pezzi più importanti della storia del design e dell'ingegno italiano è stato ininterrotto.
Testimoniando un interesse che, secondo l'indagine condotta dall'Enit tra alcun tour operator locali, dovrebbe tradursi in un incremento costante, nei prossimi anni, dei flussi turistici verso l'Italia.
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