E' un governo debole nonostante le apparenze, quello che descrive Elly Schlein, un governo che va incontro al "fallimento totale" dei centri in Albania, e che va avanti cercando nemici quotidiani, come i magistrati e i migranti, "per scaricare le sue frustrazioni".
La diagnosi arriva nel primo incontro che il Pd ha organizzato con il Terzo settore, a cui la segretaria Dem si rivolge per costruire una alleanza "nella società e non nei Palazzi", e per chiedere un aiuto a "costruire l'alternativa alla destra", su cui impegnerà il partito per tutto il 2025.
Schlein come sede della prima tappa del "viaggio nel terzo settore" ha scelto Monterotondo (oggi 40mila abitanti), uno dei centri alle porte di Roma cresciuti negli ultimi anni, per i costi delle case nella Capitale. Qui hanno portato le loro esperienze associazioni e cooperative impegnate nel sociale, soprattutto con le categorie fragili, dagli anziani ai disabili fisici e psichici, ai migranti. "Grazie per il dialogo - ha detto Schlein - perché le alleanze più importanti sono quelle costruite non nei palazzi ma nella società a partire dalle pratiche quotidiane". Parole che sono state lette come una risposta indiretta a quanti la hanno criticata per non aver ancora costruito una alleanza strutturata di tutto il centrosinistra. E le hanno rimproverato l'assenza di "una visione" complessiva, come aveva alluso Prodi il 18 gennaio all'appuntamento con i cattolici a Milano. Ribadendo il concetto successivamente con queste parole: "Il Pd in questi mesi è andato bene, ha guadagnato voti. Arriva al 25% e bisogna arrivare al 50% per vincere, e senza un'alleanza... Proprio perché 25% e 25% fa 50%, ci vuole un altro 25%. La ricetta di Franceschini può essere applicata l'ultimo giorno. Però come si fa ad andare di fronte all'elettorato senza un programma, senza dire cosa vogliamo fare?".
Schlein risponde netta rivendicando di avere una visione "bella forte": "è quella che tiene inscindibilmente insieme la giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone. Magari a qualcuno non piace, ma ce l'abbiamo. Magari non è quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd si è autodeterminato in questa direzione".
La segretaria ha trovato una platea sensibile alle sue critiche "al cattivismo e al cinismo" che attribuisce alle politiche del governo: "Ogni giorno cercano un nemico - ha affermato - su cui scaricare la loro frustrazione: i magistrati, che fanno semplicemente il loro lavoro, magari facendo una comunicazione prescritta dalla legge (come Lo Voi-ndr); gli attivisti del clima; i migranti; la comunità Lgbtq; e ancora i sindacati, il diritto di sciopero; l'Europa e naturalmente anche le opposizioni". I migranti poi sono i nemici per antonomasia, come dimostra l'idea dei centri in Albania che tuttavia "sono un fallimento totale", dove "ci sono i torturati da Almasri mentre lui è stato portato a casa con un volo di Stato". Vicenda su cui i Dem insisteranno.
Infine Schelin ha spiegato di voler impegnare il Pd nel 2025 "alla costruzione del progetto alternativo per il Paese". "Lo faremo su cinque grandi priorità", vale a dire sanità, scuola, ricerca e innovazione, lavoro e politiche industriali. E su questo ha rivolto un appello alle associazioni del terzo settore affinché collaborino al progetto, "nel rispetto dell'autonomia": "io do piena disponibilità. Noi oggi questo passo lo facciamo, vi chiedo con umiltà di farne uno voi verso di noi". Perchè da qui si costruiscono "le alleanze nella società e non nei palazzi".
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